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Torneremo sui monti a cavalcare le onde dello IAC
Sono un OM fiero di essere socio ARI della Sezione Prato IQ5PO, che insieme a tanti altri OM si è pian piano cimentato nello IAC.
Chi è stato nella pianura delle tre province toscane (Firenze, Prato e Pistoia), può rendersi conto che le tre province giacciono in una piccola pianura ovale di circa 10 km x 40 km. Circondata a Nord e a Est dagli Appennini, mentre a Sud e a Ovest dalle colline alte anche più di 400 m.
Potrebbe sembrare roba da poco, ma quando sali su di frequenza oltre le HF, la topografia del territorio si fa sentire; in VHF (ti senti in una Conca), in UHF (ti senti in un cratere), in SHF (ti senti in un Pozzo).
Durante lo IAC, ci ritroviamo in diverse stazioni sulla stessa banda a pochissimi chilometri o centinaia di metri le une dalle altre, tutte cerchiamo di far uscire le proprie onde fuori dalla nostra piccola pianura, per poter fare QRB e moltiplicatori.
Questo porta ad avere segnali spaventosamente forti provenienti in linea retta da breve distanza, che inevitabilmente coprono la ricezione delle più deboli e rare onde provenienti dall'esterno della nostra piccola pianura, che oltre a fare molti più chilometri, devono anche scavalcare gli Appennini o le colline, spesso con strani ed imprevedibili rimbalzi o rifrazioni.
Per aggirare o almeno limitare il dannoso problema e contemporaneamente contornare il contest con buona compagnia, tanto divertimento e un pizzico di avventura, molti di Noi formano piccoli gruppetti che si armano di antenne, radio, generatori, etc. e salgono sulle colline, sui monti o sui cocuzzoli.
Un tipo di attività che diventa collettiva e sociale, che rafforza l'identità di appartenenza alla Sezione e ci fa crescere sia come persone sia come OM, perché tutti abbiamo qualcosa da dare, da insegnare e da imparare.
Tra questi ci siamo anche Io "Marco IU5CZU" e "Leonardo IU5CTX" (amici dall'infanzia), che oltre a partecipare allo IAC in solitudine da casa o in gruppo sulle alture, una volta all'anno ci concediamo un'uscita in coppia un po' diversa, più impegnativa, in qualche cucuzzolo o crinale dove non siamo mai andati. Tanto per sperimentare delle postazioni e condizioni differenti, tentando di fare più QRB, più moltiplicatori, più contatti dell'anno precedente. Ma al tempo stesso per godere del piacere di fare buona radio in luoghi suggestivi.
Voglio condividere con voi una fotografia, che per me rappresenta un'immagine simbolica di quella pace, serenità e sensazione di libertà che l'inquietudine e la necessità degli ultimi mesi ci ha costretti a privarci. Con la consapevolezza che quando sarà di nuovo possibile fare il multioperatore fuori casa... "Torneremo sui monti a cavalcare le onde dello IAC".
Marco, IU5CZU
con la collaborazione di Leonardo, IU5CTX