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PostHeaderIcon L'Editoriale di ottobre 2019

Il nostro Speciale inno all'applicazione
Gabriele Villa, I2VGW


Applicazione. Oggi questo termine è spesso sulle nostre labbra, è vero. Ma, a senso unico: si scarica un'applicazione, si testa un'applicazione, si vota un'applicazione. A senso unico perché questo vocabolo sembra oramai solo strettamente connesso al mondo dei software e, in particolare, a quello dello smartphone che tutti teniamo in tasca. E invece. Invece, no. Se andiamo, per esempio, indietro di qualche anno ecco che tornano alla mente altri refrain legati alla parola applicazione. Ve la ricordate la frase che i genitori si sentivano dire spesso dai professori quando chiedevano una valutazione dei loro figli a scuola? Spesso il ritornello era: "Ha le capacità ma non si applica" O ancora: "Dovrebbe applicarsi di più e allora forse arriviamo alla sufficienza".



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PostHeaderIcon L'Editoriale di settembre 2019

Nel segno della continuità
di Vincenzo Favata, IT9IZY


Nella qualità di nuovo Presidente dell’ARI desidero rivolgere un caloroso ringraziamento ai nuovi membri del CDN e a tutti coloro che hanno riposto la loro fiducia nella mia persona. La carica insignita mi gratifica sul piano personale pur nella consapevolezza che gli oneri derivanti saranno gravosi; sarà necessario un utilizzo oculato delle risorse disponibili per una gestione efficiente e responsabile dell’Associazione.
Nell’assumere la Presidenza della nostra Associazione non posso non ricordare che nel corso del recente servizio reso ho avuto il piacere di approfondire le conoscenze di molti soci, si sono consolidate amicizie e non è mai mancata la stima di tutti i Consiglieri nazionali, dei Sindaci Nazionali e del Presidente Gabriele Villa I2VGW che ha retto,  con diligenza non comune, l’Associazione dopo la prematura scomparsa di Mario Ambrosi I2MQP.

Nell’adempimento delle mie funzioni saranno (perdonatemi la citazione frutto dei miei studi classici) “favoriti i molti invece che i pochi” per assicurare una gestione sociale uguale per tutti; al contempo, però “non saranno ignorati i meriti e le eccellenze”.

Ringrazio anche i Consiglieri del precedente CDN  e ritengo utile precisare che è sotto gli occhi di tutti il lavoro trasparente che è stato fatto negli ultimi anni per mantenere l’Associazione agli attuali livelli nei rapporti con le Istituzioni Pubbliche.

Il radiantismo odierno non è paragonabile a quello di trent’anni addietro, che possiamo ricordare senza tema di smentita come pieno d’entusiasmo e progetti  innovativi.

A prescindere dall’attuale crisi economica, che costringe i potenziali soci anche a tener conto del costo - seppur modesto - della quota sociale, la tecnologia attuale è talmente avanzata e si sviluppa  costantemente in tempi brevissimi, tali da rendere quasi sempre già superata la nostra attività sperimentale.

Nonostante le superiori problematiche, grazie all’impegno di tutti ed alla professionalità e competenza specifica di molti, il numero dei nostri soci si è mantenuto invariato, a differenza delle nostre consorelle europee che registrano un'emorragia sociale costante.

Oggi possiamo dare atto che al nostro interno v’è un miglior rapporto tra il centro e le periferie, frutto dello sforzo profuso per privilegiare e favorire una maggior autonomia regionale nei campi d’interesse, scelti negli ambiti periferici di riferimento.

Concludo questo mio primo editoriale da Presidente con l’augurio di mantenere e migliorare,  con il sostegno di tuti gli Organi sociali, i livelli raggiunti dalla nostra Associazione.

Vincenzo Favata, IT9IZY
Presidente ARI

 

PostHeaderIcon L'Editoriale di luglio/agosto 2019

Giochi fatti.
Non da fare, per favore
Gabriele Villa, I2VGW


Leggerete questo mio editoriale a giochi fatti. Nel senso che lo spoglio delle schede elettorali per il rinnovo del Consiglio Direttivo Nazionale dell'ARI e del Collegio Nazionale dei Sindaci sarà già stato concluso. E i risultati acclarati, proclamati, e pubblicati, con tutta probabilità, anche sul nostro sito ufficiale per anticipare l'uscita di RadioRivista di settembre. Non facciamo le cose più grandi di quello che sono. Non si tratta di Giochi Olimpici, né di elezioni politiche ma di un doveroso omaggio alla democrazia che, da oltre 90 anni, anima anche la nostra Associazione. La libera espressione della volontà dei Soci, in regola con i loro diritti, di esercitare appunto un loro diritto-dovere per scegliere. Scrivo dunque queste righe in una sorta di "limbo costituzionale" in cui non so ancora né se sarò rieletto, né e se avrò o meno particolari incarichi all'interno del nuovo CDN. Chi mi conosce piuttosto bene sa che questa incertezza non mi turba particolarmente. Se è vero come è vero che nelle ultime due tornate elettorali sono stato il candidato che ha raccolto maggiori consensi, è pur vero che non ho fatto valere, per mia scelta, questo consenso plebiscitario per imporre la mia volontà dispoticamente o appropriarmi di ruoli ambiti da altri. Non so se lo stesso tipo di condotta verrà adottata, seguendo il mio esempio, da chi dovesse risultare vincitore nella conta dei voti, ma mi piacerebbe che, nel solco del CDN, con cui ho lavorato e che lascio, regnasse armonia, rispetto delle idee, anche se opposte, e parola importante, anche se spesso sottovalutata: amicizia.


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PostHeaderIcon L'Editoriale di giugno 2019

Il DX? Magnifico.
Se onesto ancor meglio
Gabriele Villa, I2VGW



Il DX in primo piano. Padrone, per una volta, della copertina  di RadioRivista e raccontato nelle prime pagine che sfoglierete. Il più amato dagli italiani il DX? Francamente sondaggi che abbiano posto questa precisa domanda alla popolazione radioamatoriale del nostro Paese non credo siano stati fatti ma è fuor di dubbio che al DX si dedichino con passione anche le nuove generazioni di questa nostra variegata popolazione. Insomma, sono e siamo in tanti. E' quasi inutile, infatti che io faccia outing ma lo faccio ugualmente: questa copertina fa piacere innanzitutto a me, non tanto e non solo come direttore di RR ma come dxer . Sono stato piacevolmente rapito dal Dx fin da quando, come SWL, ascoltavo i Dx degli altri e fra gli altri.


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PostHeaderIcon L'Editoriale di maggio 2019

Se confucio ci mostra la strada
Gabriele Villa, I2VGW



C'è una parola anglosassone che, sommessamente, sta entrando sempre più nel nostro vocabolario: heritage. Il vocabolo in sé può venir tradotto in più d'un modo, per esempio tradizione, eredità, etc. In ogni caso, comunque la si voglia interpretare, la parola in oggetto si porta inequivocabilmente appresso una scia di buoni sentimenti. Evoca il perpetuarsi, nel tempo, di un patrimonio di valori morali da un lato, e di opere dell'ingegno e della tecnica dall'altro lato. Evoca l'importanza di conservare e preservare questo patrimonio dai segni dell'usura e dell'oblio affinché possa continuare a rappresentare un punto di partenza. Raccogliendo in questo modo l'invito di Confucio: "Studia il passato per prevedere il futuro".


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