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L'Editoriale di ottobre 2019
Il nostro Speciale inno all'applicazione
Gabriele Villa, I2VGW
Applicazione. Oggi questo termine è spesso sulle nostre labbra, è vero. Ma, a senso unico: si scarica un'applicazione, si testa un'applicazione, si vota un'applicazione. A senso unico perché questo vocabolo sembra oramai solo strettamente connesso al mondo dei software e, in particolare, a quello dello smartphone che tutti teniamo in tasca. E invece. Invece, no. Se andiamo, per esempio, indietro di qualche anno ecco che tornano alla mente altri refrain legati alla parola applicazione. Ve la ricordate la frase che i genitori si sentivano dire spesso dai professori quando chiedevano una valutazione dei loro figli a scuola? Spesso il ritornello era: "Ha le capacità ma non si applica" O ancora: "Dovrebbe applicarsi di più e allora forse arriviamo alla sufficienza".
Ho voluto appositamente far ricorso a questo preambolo per dirvi come e quanto la parola "applicazione" mi sia venuta subito in mente quando ho deciso di dare spazio e peso allo Speciale dei Progetti ARI del nostro Alfredo Gallerati, IK7JGI che in 12 pagine fa da protagonista in questo numero di ottobre di RadioRivista.
Ecco Alfredo, oltre che un buon amico da sempre, è persona modesta e disponibile, che se ne sta in disparte a lavorare. Ad applicarsi, dunque. E con lo stesso impegno e dedizione con cui si è "applicato" nel mondo della scuola, da insegnante, si è dedicato sempre e puntualmente alla nostra Associazione portando in seno all'ARI risultati eccellenti raggiunti dopo aver tagliato traguardi impensabili.
La Radio nelle Scuole, il Radioascolto, i Progetti per fidelizzare e popolarizzare la nostra passione, anche e, soprattutto, tra le nuove generazioni, sono sempre stati affrontati da Alfredo con tenacia.
Propositivo fin quasi all'ostinazione, in questi anni della mia direzione del nostro Magazine, ogni mese mi ha evidenziato le sue idee, i suoi sogni, le sue ardite visioni del futuro mondo di questa nostra Radio che qualcuno, forse troppi, al di fuori della nostra Associazione, vorrebbero già archiviare come un innamoramento nostalgico, quasi patetico, di qualcosa che ormai appartiene al passato. Alfredo, come molti di noi, a questo modo becero di archiviare il radiantismo come qualcosa di obsoleto e di inutile si è sempre ribellato con i suoi scritti, trovandomi puntualmente al suo fianco per condividere pensieri, parole, opere ed opinioni.
Così, schivo com'è ma anche tenacemente e simpaticamente rompiscatole nella sua arte di applicarsi ecco che a sorpresa, nel senso che mai me lo avrebbe chiesto, e mai probabilmente se lo sarebbe aspettato, si è guadagnato a pieno titolo questo Speciale di RR che rappresenta in qualche modo una "summa" di quel suo lavoro, di quelle sue Rubriche mensili, su queste pagine, che ad una prima svogliata lettura a volte magari è potuto sembrare (ed è stato giudicato da qualche lettore superficiale) noioso per quel puntiglio "scolastico"che lui mette, per deformazione professionale, nei suoi scritti.
Ma se puntiglio fa rima con piglio ecco la formula che si "applica" perfettamente allo scopo con cui il nostro Alfredo, ogni mese (andate pure a consultare gli annali di RadioRivista per scoprire da quanto) ci tiene al corrente di come e quanto stia lavorando, di concerto con un sempre maggior numero di sempre più autorevoli interlocutori, di ciò che sta facendo perché la Radio nei Progetti della nostra ARI trovi sempre più "applicazione" concreta. Idee che poi, una volta presentate e anticipate nelle sue rubriche, trovano mille rivoli di interesse e variegati contributi che confluiscono in quel "fiume" di iniziative che, sarebbe davvero auspicabile, trovasse molti affluenti anche in tutti i settori, anzi i segmenti delle nostre bande e dei nostri interessi radiantistici, che, al di là delle preferenze lecitissime di ciascuno di noi, di ogni Socio, debbono o, meglio, dovrebbero andare tutte nella stessa direzione: quella della collaborazione e della condivisione di impegni per far crescere comunque l'ARI e il movimento radiantistico più in generale.
Leggetelo e, magari come si fa con un buon vino, lasciatelo decantare, e poi rileggetelo questo Speciale. Darete un altro senso ad un vocabolo importante, riconsegnerete alla parola "applicazione", il significato che si merita.