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PostHeaderIcon L'Editoriale di Maggio 2018

L'impegno del CDN

ed il riconosciuto prestigio dell'ARI
di Vincenzo Favata, IT9IZY

Quando leggerete questo editoriale l'assemblea ordinaria avente all'ordine del giorno l'approvazione dei bilanci preventivo 2018 e consuntivo 2017 apparterrà al passato; oggi posso soltanto non mancare - e la raccolgo al volo - l'occasione per congratularmi con il personale per il pieno raggiungimento dell'obiettivo, che era quello di predisporre tutti gli adempimenti assembleari nei termini statutari.

Non voglio sottolineare la circostanza positiva del rispetto pedissequo dei termini statutari per enfatizzare i meriti dell'attuale CDN che ha lavorato, nonostante gli eventi imprevedibili ed infausti come l'improvvisa scomparsa del compianto Presidente, con notevole energia e  con costanza per il raggiungimento di quanto concordato.


Ritengo utile ricordare in questo scritto, anche per la sua ampia diffusione, lo sforzo compiuto dal CDN per adempiere correttamente al disposto normativo e ne approfitto per prendere le mosse da un tema a me caro che è quello del condiviso rispetto delle regole, posto che ritengo sia la base su cui si fonda l'accordo tra i soci e quindi il "pilastro principale sul quale si regge l'Associazione".


Rendersi conto dell'importanza dell'argomento appare estremamente utile anche per comprendere appieno la portata ed il peso che la nostra Associazione  ha assunto nel corso degli anni nel panorama radioamatoriale italiano, stante che l'ARI da sempre occupa a pieno titolo una  posizione primaria nell'ambito associativo radioamatoriale italiano, nonostante il sorgere di altre realtà associative di minore rilevanza sia in termini di numeri sia di diffusione territoriale.

Mi soffermo sulla combinazione "riconosciuto rispetto delle regole e centralità dell'ARI nell'ambito associativo radioamatoriale", posto che in alcuni ambiti precipui il rispetto delle norme e la reale applicazione delle stesse è  di fondamentale importanza  ed è garanzia - per gli interlocutori - di rivolgersi ad una realtà associativa concreta ed efficiente; mi riferisco alle radiocomunicazioni di emergenza, a quelle di supporto agli Organi Territoriali di Governo (come le Prefetture) ed ai rapporti con le Istituzioni Radioamatoriali Internazionali.

Negli ambiti citati l'ARI manifesta la propria forza, basata non soltanto sul suo prestigioso passato ma anche sul presente, stante la reale consistenza numerica dei soci, il funzionamento effettivo degli organi associativi periferici e la loro esistenza concreta e propositiva negli ambiti territoriali di competenza; dati non confrontabili con altre realtà associative radioamatoriali. In tema, per dirimere ogni dubbio, è sufficiente ricordare alcune peculiarità dell'ARI rispetto ad altre Associazione che operano nello stesso campo, quali i 90 anni di vita dell'Associazione ed i 70 della nostra prestigiosa e mai eguagliata RadioRivista.

Per comprendere appieno la reale consistenza tecnica ed il valore editoriale della nostra pubblicazione, basta citare un dato che è sotto gli occhi di tutti, cioè quello relativo al numero dei lettori, che è di gran lunga superiore ad ogni altro periodico del settore, e anche di periodici generalisti, pubblicati in Italia, ben inferiori in termini di tiratura e diffusione. In altre parole una rivista pregevole, nei contenuti e nei dettagli estetici, che ben figurerebbe anche in edicola.

L'ARI, forte di migliaia di soci effettivi, sparsi per tutto il territorio nazionale, ha i suoi punti di forza nelle Sezioni, nei Comitati Regionali e nel loro serio e corretto funzionamento.

In buona sostanza è possibile ritenere che la nostra Associazione non ha competitori, aventi le medesime caratteristiche, nel campo associativo radioamatoriale e non ne avrà  nemmeno in futuro se tutte le realtà periferiche manterranno  l'attuale buon livello collaborativo con gli organi di vertice.

Nessuna delle associazioni di radioamatori operanti in Italia - a prescindere dalla limitata diffusione sul territorio nazionale che è la caratteristica comune di tutte le associazioni italiane di radioamatori nate dopo l'ARI - ha i nostri "numeri" nell'ambito delle comunicazioni di emergenza, nei rapporti con le Prefetture, nel supporto in sede di esami per le patenti di operatore di stazione, nella partecipazione ai contest nazionali ed internazionali, nel numero dei radiotelegrafisti e di stazioni amatoriali operanti sulle bande e dei radiotecnici;  per non elencare alcune componenti "logistiche" peculiari quali la sede sociale esclusiva e stabile, il numero dei dipendenti, la professionalità degli stessi, la qualità e l'esperienza dei collaboratori di RadioRivista.

L'ARI, ad oggi, non ha rivali degni di particolare nota e gode di prestigio anche per lo stabile assetto associativo raggiunto nel corso di svariati anni e grazie all'opera di chi ci ha preceduto; dobbiamo, pertanto, essere orgogliosi e all'altezza della posizione di vertice  che l'Associazione  attualmente riveste tra quelle di radioamatori che operano sul territorio italiano.