- Notice
L'Editoriale di Febbraio 2018
Giusto farvi sapere
Gabriele Villa, I2VGW
Chi mi conosce bene sa che non nuoto con grande piacere e dimestichezza nel mare della burocrazia. In buona sostanza, il primo ad annoiarsi, quando si tratta di affrontare argomenti che evocano scartoffie, faldoni, conteggi, statistiche e scenari pseudo politici, sono io. Quindi io stesso immagino le reazioni di chi, come me, potrebbe annoiarsi soltanto a leggermi in questo editoriale. Eppure mi sento in obbligo di raccontarvi come le cose stanno andando in ARI, dopo che mi sono trovato, per circostanze, purtroppo imprevedibilmente rattristanti, ad assumere anche la carica e l’incarico di presidente facente funzioni oltre che di direttore di RadioRivista. Ebbene, voglio rassicurarvi, stiamo tenendo botta egregiamente.
Tutti, tutti insieme. Grazie ad un CDN coeso, come lo è sempre stato, e che, oggi come oggi, si sente ancora più chiamato a rispettare impegni e scadenze che possano consentire al governo dell’Associazione di procedere senza andare a sbattere contro gli iceberg della supponenza ma, al contrario, con l’umiltà di chi ha tutto da imparare, io per primo, dall’esperienza manageriale di chi ci ha preceduto. Possiamo contare sul supporto di consulenti amministrativi e informatici che ci hanno sempre affiancato in questi anni. Possiamo appoggiarci con fiducia a tutto il nostro personale, che si è sentito e si sente in dovere di affrontare questo particolarissimo ed eccezionale momento storico del nostro sodalizio, offrendo il massimo impegno. Possiamo, e non da ultimo, sentirci forti dalla forza e dalla fiducia che ogni Socio, ognuno di Voi, che rinnova la sua iscrizione all’ARI ci sta trasmettendo, fin dai primi giorni di questo 2018. Fiducia che merita rispetto. Fiducia che suona come un invito a progettare e a preparare l’ARI del futuro, a lavorare per un Radiantismo più in linea con i tempi e con le nuove tecnologie. E, perché no? Magari anche a considerare le revisione di alcune regole statutarie che, stabilite con lungimiranza e perizia dai padri fondatori della nostra Associazione, adesso forse si sono un po’ingiallite con gli anni e che qualcuno, da più parti, ci chiede di rinfrescare e di rimodellare per non perdere il contatto con una realtà che cambia rapidamente. Quindi, in questa road map, che ho e che abbiamo intrapreso, ci sono, passatemi il paragone con il mondo affiorante delle auto elettriche, parecchie Charging Stations a cui avrei intenzione, da qui alle prossime elezioni, di fermarmi per caricare le batterie del nostro entusiasmo e della nostra inventiva progettuale. I Comitati Regionali, per esempio, che anche nella recente Assemblea di Novembre hanno saputo e voluto essere propositivi e prodighi di suggerimenti. E le Sezioni. Tutte le Sezioni che, conoscete ormai il mio pensiero, sono e debbono rimanere e diventare sempre più il laboratorio di idee, di slanci operativi e di conoscenza e che, con una sorta di magica alchimia, debbono continuare ad essere in grado di congiungere, trasversalmente, generazioni di radioamatori anche distantissime fra loro per età, per esperienza e per interessi.
Mi rendo conto e vi chiedo scusa in anticipo, che il mio doppio incarico implica già e implicherà nei prossimi mesi, una risposta non proprio e non sempre immediata alle richieste e alle esigenze di ciascuno di voi. In altre parole, la tempestività nell’esaudire o nel cercare di esaudire le richieste editoriali e giornalistiche che, fino a ieri, erano la mia sola sfera di competenza, potrebbe subire qualche rallentamento proprio perché altre incombenze incombono.
Ma quelle Charging Stations cui facevo riferimento poc’anzi mi serviranno anche a questo.
A ricalcolare forse il percorso, come accade talvolta durante un tragitto, ma a non perdere mai e poi mai l’obbiettivo principale che resta e resterà quello per me e per tutto il CDN di traghettare l’Associazione, con la massima serenità e con le carte in regola, verso le prossime elezioni.
Questo mio proposito non sarebbe raggiungibile se non potessi godere appieno del vostro sostegno e della vostra comprensione. Questo mio e nostro obbiettivo non sarebbero perseguibili se al mio fianco non lavorasse con diuturno impegno un Segretario Generale come Vincenzo Favata, IT9IZY, che con le sue competenze, la sua sagacia, la sua puntuale e profonda disanima di ogni situazione e, soprattutto, con la sua amicizia, non mi dimostrasse e non dimostrasse a tutti noi, come la rotta dell’univocità di intenti e di aspirazioni e per il futuro dell’ARI sia la rotta giusta. Persino per evitare le imboscate di chi preferisce stare alla finestra per vedere se sbagliamo. Di chi preferisce non fare nulla e parlare di niente. Spesso perché, come ammetteva Oscar Wilde, parlando, in primis di se stesso: “Il niente è l’unico argomento di cui tutti sanno tutto”.