Notice
  • Direttiva EU e-Privacy

    Questo portale utilizza i cookie per offrirti le migliori risorse tecnologiche disponibili. Continuando a visitarci senza modificare le tue impostazioni accetti implicitamente di ricevere tutti i cookies. Diversamente, puoi modificare le tue preferenze agendo direttamente sulle impostazioni del software di navigazione impiegato.

    Documentazione Direttiva e-Privacy

PostHeaderIcon L'Editoriale di Maggio 2017

I fatti nostri/7 - il 5 per mille

di Mario Ambrosi, I2MQP*

L'anno scorso, era da poco iniziata la gestione del Direttivo attuale, ho ricevuto una lettera nella quale un socio mi faceva bonariamente delle osservazioni sul fatto che non aveva trovato sul nostro organo ufficiale degli inviti abbastanza convincenti ai soci per perorare la causa dell'ARI e chiedere ai soci di destinare la loro disponibilità del 5 per mille a favore del Sodalizio.

Non ho potuto che dargli ragione e confermargli che avrei fatto qualcosa di più nell'anno successivo, ed ora, come tutte le promesse mi trovo a dover scrivere al riguardo. Molto francamente mi sento in imbarazzo. Penso sia corretto che l'Associazione inviti i suoi soci a contribuire, e in altra parte della rivista e del sito potrete trovare i riferimenti per farlo. Ma, di nuovo mi sento in imbarazzo.

Perché mai? Ricevo regolarmente per posta una miriade di richieste di contribuzioni e di aiuto. Siano quelle per i bambini sordomuti e ciechi, per gli orfani maltrattati, per i medici e per i missionari, per la Caritas e per i senzatetto, o per le missioni in sud America o per la lotta a malattie devastanti, devo purtroppo sceglierne alcune e scartarne tante altre, come penso sia per la maggior parte di tutti noi.


Ora mi trovo nella condizione di dovermi mettere a competere con queste istituzioni, tutte probabilmente validissime, ma alcune che, in particolare, mi fanno venire le lacrime agli occhi. L'esempio più facile che trovo è quello dei bambini sordomuti e ciechi. Io tremo di fronte a questa situazione e penso che se mi trovassi in una situazione di questo genere potrei solamente cercare di porre fine alla vita. Cerco di dare il mio contributo e vengo regolarmente invitato ad una festa che organizzano per i sostenitori, al quale invito ringrazio e rispondo dicendo che non ho il coraggio di andare a vederli, anche se mi dicono che resterei sorpreso a vedere quanta serenità ed allegria riescono ad infondere con l'insegnamento e i trattamenti che vengono loro riservati.


Ed ora mi trovo qui a chiedervi di destinare il 5 per mille alla nostra Associazione. Lo faccio, e posso farlo anche volentieri, sempreché la precedenza la diate a chi ne ha più bisogno. Dopo aver fatto il vostro dovere dando il vostro contributo a cose più valide, fate quello che potete anche per l'ARI. Ne saremo contenti e cercheremo di usare questi soldi con estrema prudenza e con tutto il rispetto che meritano.

Non so se ho fatto tutto il mio dovere nei confronti del nostro Sodalizio, ma non me la sento di fare diversamente..

Grazie.

* Presidente dell'ARI