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PostHeaderIcon Opinioni&Idee

PostHeaderIcon Sul primo DX, parliamone

Caro Gabriele,

sono Antonio I6PZ, ti prego vivamente di scusarmi se mi permetto di disturbarti ma ho ritenuto doveroso segnalare a te quale responsabile di RR e quindi delle comunicazioni scritte ARI una "imprecisione" per così dire, contenuta nel messaggio dal titolo: Oggi primo DX della storia apparso oggi sulla prima pagina del sito ufficiale  ARI  sotto il tuo editoriale. Lo sconosciuto autore che ha qualche lacuna nelle sue cognizioni  di storia della radio, scrive nel suo elogio celebrativo che fu Marconi a trasmettere dal Canada verso l'Inghilterra i famosi tre punti della "S" ignorando che Marconi in Canada, nella prima prova transatlantica, aveva solo il ricevitore e fu un miracolo, dopo giorni di fatiche,se riusci a ricevere i tre punti. Ma certo sarebbe stato ben altro miracolo se fosse anche riuscito a trasmettere.senza trasmettitore. pensa che DX!Quanto sopra potrebbe apparire cosa irrilevante,ma a mio parere non lo è ne per chi vuole scrivere di storia perche rivelerebbe la sua incompetenza è ancor meno per l'immagine dell'ARI che ospita scritti, sul suo sito ufficiale, di discutibile valore esponendo tutta l'associazione al ridicolo Immagino che tu sia d'accordo con me che imprecisioni, ma sciocchezze è termine più appropriato, di questo genere sarebbe preferibile non leggerle sul sito dell'ARI. Esse non giovano alla nostra reputazione, purtroppo ormai traballante, di tecnici della radio e di conoscitori della sua storia

Sono sicuro che con la tua serietà, competenza e dedizione saprai intervenire per limitare questi danni d'immagine alla nostra associazione a cui mi onoro di appartenere da 70 anni

Ti ringrazio fin d'ora per la tua attenzione con un a  presto risentirci da qualche tua futura spedizione

Con profonda stima e simpatia e tanti cari 73

Antonio, I6PZ


Sono io che ringrazio te, caro Antonio


Gabriele, I2VGW

 

PostHeaderIcon Il silenzio non ci aiuta, non aiuta l'ARI

Cari Soci Toscani, cari amici,
volge al termine il mandato del CD del Comitato Regionale Toscana che, indegnamente, rappresento.Come quasi tutti voi saprete, tutto il CD ed il Collegio Sindacale, è dimissionario.
Tutti in blocco, tutti insieme… unanime decisione per richiamare l’attenzione di tutti voi. Non ricordo un simile precedente.
Per chi non è toscano e non ha letto i verbali del CDN adesso è informato.
Non entrerò minimamente nelle ragioni di questa scelta, per non approfittare di questa opportunità che mi viene concessa, ma per accendere in tutti voi una lampadina, un dubbio, una domanda...
Perché è successo?
Perché non sono stato correttamente informato?
Perché nella mia Associazione si deve arrivare a tanto?
Perché scrivere a RadioRivista?
La risposta a queste domande è: il SILENZIO!

Sì, cari amici, è il SILENZIO di tutti voi, di tutte (o quasi) le Sezioni, Presidenti, Segretari, singoli Soci, etc.

Nessuno (o quasi) che si sia interessato, domandato, interrogato su quanto stesse succedendo al suo CR e su come poter essere d'aiuto, dare una mano, mettersi a disposizione della PROPRIA ASSOCIAZIONE...... essere RESILIENTI... capire perché un nuovo gruppo di Soci, da VOI eletti, non abbia avuto il MINIMO supporto per lavorare tranquillamente prima e/o capire le ragioni dopo...Tutti nuovi tranne un Consigliere, un cambio di passo, nuove idee e, per la prima volta, un programma di lavoro.... scritto e sottoscritto da tutto il CD ...inviato a tutte le Sezioni per comunicarlo a tutti voi, per dire ciò che avevamo intenzione di fare..... A proposito, ne siete stati informati oppure è passato tutto sotto…. SILENZIO?
Vi è stato illustrato il nostro programma?
Vi sono state illustrate le ragioni del nostro gesto?
Ma soprattutto, Vi siete chiesti perché?
Far parte di un'Associazione vuol dire dare (DARE!) il proprio apporto, il proprio aiuto, anche piccolo perché tutto serve, senza aspettare qualcosa in cambio o peggio, che qualcun altro si offra al posto nostro... Delegare SEMPRE al Presidente in carica (troppo spesso la solita persona) non serve a farci crescere, a migliorare, a portare nuova spinta, ma solo a creare piccoli feudi, campanili, orticelli (chiamateli come volete) dove esercitare un piccolo potere e filtrare a piacimento le informazioni e notizie secondo propri interessi.

Questa è la realtà delle nostre Sezioni ma sta a noi Soci invertire la marcia, impegnandosi in prima persona, aiutando anche da remoto, partecipando alle riunioni, assemblee e quant’altro occorra alla gestione. Anche io, come tanti di noi, ho dedicato tempo all’ARI (nel mio caso la Sezione di Scandicci - Fi) dal maggio del 1995, sottraendolo alla famiglia, al lavoro ed impiegando risorse personali, ricoprendo tutti i ruoli cui ero chiamato a svolgere, con umiltà e dedizione, senza interessi personali, solo per DARE e mai per prendere...

Questo principio l’ho applicato anche quando sono stato chiamato a ricoprire la carica di Presidente del CD del CRT e condiviso con tutti i Consiglieri eletti: nessun rimborso spese! Neppure un centesimo di costo ai Soci Toscani! Tutto a spese nostre! Nessun ristorno per il CRT! Questo si traduce in tre anni in circa €. 3.500,00 che non abbiamo richiesto, che i Soci Toscani hanno risparmiato, che le 27 Sezioni Toscane non hanno dovuto togliere dalle loro casse….  ma mi chiedo: ne è valsa la pena? SI! SI Per quei Soci che hanno apprezzato il lavoro svolto, l’impegno, gli errori inevitabili per dei principianti, per tutti loro ne è valsa la pena e per tutti gli altri: silenzio...

TOSCANI, il 31 dicembre 2021 scade il nostro mandato: datevi da fare, iniziate a proporvi, mettetevi in gioco, candidatevi per il nuovo Consiglio Direttivo del CRT ma, soprattutto, sollecitate le vostre Sezioni ad impegnarsi perché questo avvenga. Permettetemi di ringraziare tutti i Consiglieri e Sindaci del CRT e la Sezione di Scandicci, nella figura del suo Presidente, Sergio IZ5EKW, del Segretario Leonardo IZ5FSA e di tutto il Consiglio Direttivo per il sostegno ricevuto......

L’UNICO!

73, Stefano Orlandi, IW5DPF

 

PostHeaderIcon Auguri per i 75 anni di ARI-Roma. C'ero anch'io

Esprimo i miei auguri a tutti i Soci ARI di Roma per i primi 75 anni di vita della loro Sezione. C'ero anch'io, nella prima metà degli Anni '60, con I1HY Presidente. Permettetemi di ringraziare Gianfranco Scasciafratti, I0ZY, a quei tempi I1ZY, per la storia riportata su RadioRivista di settembre 2021 e che mi ha fatto fare un tonfo all'indietro di oltre mezzo secolo, riportandomi a dei felici momenti della mia vita.

La domenica mattina mi vestivo da giorno di festa, a quei tempi era così, e andavo in autobus sino a Piazza Venezia, mi sembra era il numero 47, e proseguivo a piedi sino alla sede Inail, molto vicina. La riunione era in un grande salone e la presenza dei soci molto alta, tipo Fiera. Credo ci chiusero la porta ad inizio del 1964 o alla fine del 1963. C'erano i capannelli associati ai vari interessi radiantistici, si ascoltavano i più esperti con interesse e rispetto. Alcuni li ha menzionati ZY. Io facevo comunella con il gruppetto di giovani. C'era un giovane, I1GO, che mostrò, alcune volte, il suo tasto elettronico a transistori, una meraviglia a quei tempi. Non so se ricordo bene, c'era Glauco (divenne Sk in quel periodo) che aveva prodotto un VFO ad alta stabilità per sostituire quello Geloso, che "andava un po' a giro". Il mio Maestro di telegrafia era Vincenzo Mundula, I1MV, che mi vietò' l'uso del tasto sino a quando non fui in grado di ricevere in CW. La sua stazione era composta da un ricevitore valvolare Drake 2B ed un TX autocostruito, aveva anche un rx militare italiano Allocchio Bacchini. ZY spiegava spesso come era fatta la sua direttiva, che vedevo dall'autobus quando da Piazza Venezia andavo in zona Fiera di Roma a trovare degli amici. C'era l'esperto delle VHF, I1SVS, se la memoria non mi fa cilecca, che aveva delle direttive dalle parti di Monte Mario. Ebbi anche l'occasione di fare amicizia con l'operatore della HV3SJ, un religioso svizzero e con Domenico, HV1CN, che mi fece visitare la Radio Vaticana.

Io detti gli esami per la patente, nel 1964, in Viale Trastevere presso il Centro del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, da dove, nel 1953, fu inviata una bella multa a mio padre, I1SWX, perché operai la sua stazione senza autorizzazione. I1OJ era commissario di esame e, ad un certo orario invitava la commissione a gustare un buon caffé, per dare modo agli esaminandi di "rilassarsi".

Di nuovo grazie Gianfranco.

73 de Giancarlo Moda, I7SWX
(ex I1SWX e vari), Top Honor Roll ARI nr. 110

 

PostHeaderIcon Radiantismo leggero o FT8 e futuro?

E' un po' di tempo che circolano, in particolare in aria e su alcuni social, commenti pro e contro l'applicazione FT8 in ambito radiantistico, in particolare sulle HF. Non sono in grado di giudicare i pro e i contro dello FT8, sono un chiacchierone e molto legato all'utilizzo del microfono e poco propenso alle comunicazioni digitali, anche se negli Anni '70-'80 ho fatto un po' di attività in RTTY e un po' di digitale recentemente. Sono un analogico con quasi tutta la vita lavorativa spesa in campo digitale…. Vorrei buttare un po' di acqua sul fuoco FT8, ma potrei gettare della benzina, in questo caso chiedo venia.

Sul numero di aprile u.s. (#) della rivista RadCom della RSGB, è pubblicata una lettera di Steve Ireland, VK6VZ/G3ZZ, uno degli OM coinvolti nel progetto internazionale dell'HPSDR (High Performance Software Defined Radio). Farò qualche adattamento, per meglio comprenderla, spero, ma rimarrò focalizzato sui punti principali da lui descritti. Steve riporta che con i miglioramenti dei cicli solari e dei flussi è facile effettuare collegamenti transcontinentali dai 14 ai 30 MHz. Analizzando le bande dei 18, 21, 24 e 28 MHz con il suo SDR, ha rilevato una buona attività, a parte i periodi dei contest, in CW, Dati e SSB, con molti segnali FT8, anche S9, sulle designate frequenze per tale modo. Il 27 dicembre 2020 è stato in grado di effettuare un QSO in CW con una stazione inglese, utilizzando una 2 elementi e 50 W, sui 28 MHz con segnali S6/7 per ambedue le stazioni. La stazione inglese risultava essere la sola stazione europea attiva sulla parte CW e SSB della gamma, mentre sulla frequenza dei 28.074 MHz erano presenti moltissimi segnali FT8 ed un buon numero di questi con picchi di S9+, sembrava come il rumore delle api intorno ad un alveare, mentre tutta la banda era silenziosa. Come possiamo comprendere, con il crescere dell'allarmante politica che differenzia gli Usa, la Cina, la Russia ed i loro alleati e la rilevata vulnerabilità dei satelliti, oltre all'interruzione controllabile delle comunicazioni Internet, le Forze Armate militari di tutto il mondo hanno un rinnovato interesse sullo spettro delle onde corte. Ad esempio, i radioamatori della Nuova Zelanda hanno perso, alcuni mesi fa, l'accesso alla banda dei 5 MHz, dopo che la Difesa Neo Zelandese ha rimosso la propria approvazione. Non solo, l'Autorità che controlla le comunicazioni in Australia ha, di conseguenza, rifiutato la domanda della Wireless Institute of Australia (l'associazione dei radioamatori australiani) per un'allocazione radiantistica su questa gamma. Di nuovo, i radioamatori dovranno affrontare questo problema che ci ha confrontati sin quasi dal tempo di Marconi - in poche parole, o utilizziamo in pieno tutto lo spettro a noi assegnato, per quanto possibile, od i militari e gli interessi commerciali faranno pressione per essere questi lotti di frequenze a loro assegnati. FT8 e gli altri simili modi digitali a banda stretta associati hanno servito ad un utile impiego, durante gli anni di minima attività solare, permettendo le comunicazioni tra radioamatori sulle HF con una emissione limitata a bassi livelli di segnale. Ora che i numeri degli spot solari sono aumentati e che più facilmente possiamo comunicare l'uno con l'altro, in SSB, CW, RTTY e modi digitali più interattivi, in collegamenti intercontinentali, suggerirei di parcheggiare lo FT8 sino al prossimo minimo del ciclo solare.

Questo è il momento in cui ci necessita di essere visti ed ascoltati pubblicamente, parlando l'un con l'altro, chiaramente e pienamente coinvolti nel nostro tecnico e sociale passatempo. E' necessario che le nostre voci siano ascoltate sulle onde radio comunicando con altri e fisicamente occupando quanto più possibile lo spettro a noi assegnato. Al presente siamo caduti in un "radiantismo leggero" dove si compila un modulo di FT8 sullo schermo del nostro computer e l'informazione è, quindi, inviata attraverso le nostre radio e decifrata da un altro computer. La reale interazione umana è tenuta al minimo e le persone si interscambiano il nominativo sullo schermo. Dobbiamo far ascoltare le differenti lingue parlate e le voci, così possiamo vedere la molteplicità dell'umanità e apprezzare che facciamo parte di un mondo più grande. L'attuale situazione non è psicologicamente o praticamente utile al futuro del radiantismo o a noi come esseri umani, che abbiamo bisogno di vederci come parte di un mondo più  ampio per prosperare insieme nel 21° Secolo. Dobbiamo tornare a pensare e sognare in grande di nuovo.

# AMATEUR RADIO LITE - Steve Ireland, VK6VZ/G3ZZ - RadCom RSGB April 2021: The Last Word - Letters

Una domanda stupida. Siamo in "Radiantismo leggero" o "FT8 e Futuro Radiantistico"?

Giancarlo Moda, I7SWX
Presidente "Associazione Hurricane OdV", IQ7YU
Socio ARI Sezione di Molfetta IQ7ML

 

PostHeaderIcon Il bureau è in disuso, io un'idea ce l'avrei

Buongiorno, sono Antonio Salvatore (IK8RJS), Presidente della Sezione ARI di Catanzaro e gradirei, se possibile, rilanciare un'idea su RadioRivista. Vorrei riprendere una idea già qualche anno fa riportata su RadioRivista ma di cui non se ne fece nulla; se fosse possibile, mi piacerebbe rilanciarla di nuovo. Segue il mio testo che mi piacerebbe venisse pubblicato.

"Qualche anno fa ricordo di aver letto su RadioRivista, il lancio di un'idea che a me piacque moltissimo. Era stata proposta la creazione di un sito Internet, simile a quello di “LoTW” o a quello di “e-QSL”, che avrebbe potuto consentire lo scambio di qsl elettroniche ma anche la convalidazione delle medesime per gli Award principali italiani. Premesso che sono un radioamatore vecchio stile che ha sempre preferito le qsl cartacee a quelle “smaterializzate”, a mio parere sarebbe comunque seriamente da prendere in considerazione questa idea, visto che negli ultimi anni chi effettua lo scambio di qsl classiche è di certo diminuito. Vorrei davvero poter essere smentito su questa mia affermazione, ma poiché dopo 30 anni di iscrizione all’ARI e circa altrettanti anni che svolgo le mansioni di qsl-Manager per la mia Sezione ARI, l’impressione che ho avuto è che chi utilizza il Bureau o le conferme dirette, purtroppo è sceso notevolmente sia in Italia sia all’estero. Un servizio di questo genere semplificherebbe tantissimo il raggiungimento degli obiettivi necessari per la richiesta di vari Award e, sempre a mio parere, potrebbe anche far guadagnare soci alla nostra Associazione.

Ormai tutti o comunque la maggioranza degli OM utilizziamo anche il computer per la registrazione dei nostri qso e dato che qualsiasi “Log elettronico” venga utilizzato consente sempre la possibilità della creazione di un file in formato adif, l’operazione dell’invio dei dati del proprio log, sarebbe davvero alla portata di tutti. Spero che tale idea possa essere nuovamente esaminata, ripresa, vogliate e perché no? Anche realizzata".

Cordiali saluti.

Antonio Salvatore, IK8RJS
Presidente Sezione ARI Catanzaro

 
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