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PostHeaderIcon L'Editoriale di maggio 2019

Se confucio ci mostra la strada
Gabriele Villa, I2VGW



C'è una parola anglosassone che, sommessamente, sta entrando sempre più nel nostro vocabolario: heritage. Il vocabolo in sé può venir tradotto in più d'un modo, per esempio tradizione, eredità, etc. In ogni caso, comunque la si voglia interpretare, la parola in oggetto si porta inequivocabilmente appresso una scia di buoni sentimenti. Evoca il perpetuarsi, nel tempo, di un patrimonio di valori morali da un lato, e di opere dell'ingegno e della tecnica dall'altro lato. Evoca l'importanza di conservare e preservare questo patrimonio dai segni dell'usura e dell'oblio affinché possa continuare a rappresentare un punto di partenza. Raccogliendo in questo modo l'invito di Confucio: "Studia il passato per prevedere il futuro".


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PostHeaderIcon L'Editoriale di aprile 2019

Ogni chilociclo è un nostro patrimonio
Gabriele Villa, I2VGW



La nostra copertina volutamente d'antan dedicata alle YL e XYL e ai loro tasti telegrafici in rosa, come li ho voluti definire, introduce un meticoloso lavoro di ricostruzione storica, realizzato da Claudio Ruggeri, IZ0KRC che proporremo a puntate a partire da questo numero di RadioRivista. E' un capitolo, quelle delle donne dal tasto in rosa, come peraltro quello di tutto il popolo radioamatoriale che ama il CW fatto di ticchettii e di QSO fortissimamente voluti e testardamente messi a log.



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PostHeaderIcon L'Editoriale di marzo 2019

Vincere facile? Anche no, grazie
Gabriele Villa, I2VGW



Ti piace vincere facile? Lo slogan pubblicitario di qualche tempo fa, divenuto poi un tormentone, si attaglia perfettamente, a mio parere, alla pratica, ormai particolarmente diffusa dell'FT8. La sintesi utilitaristica, che gran parte della popolazione radioamatoriale mondiale ne sta facendo è "poca spesa, tanta resa". Sapete bene come funziona: ci si mette lì tranquilli, si pigia la prima stringa di chiamata, o di risposta a qualcuno che sta facendo chiamata, dopodiché il programma fa tutto da solo e porta a casa il QSO, sempre che di QSO "vero" si possa parlare. Anzi, lo mette addirittura a log. Converrete che lo scenario rispetto ai tempi, che sono poi i miei tempi, in cui si passavano minuti e minuti, se non addirittura ore, ad ascoltare e poi ancora ascoltare e comunque a girare e a rigirare il VFO, prima di trovare una "preda" e cercare di afferrarla, è decisamente cambiato.


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PostHeaderIcon L'Editoriale di febbraio 2019

La proposta dell'ARI per l'adattamento alla nuova normativa del Terzo Settore
di Vincenzo Favata, IT9IZY


Sul punto è necessaria una premessa che prende le mosse da quanto scritto su RadioRivista nel mese di marzo del 2018. In detto editoriale precisavo, con riferimento al codice del terzo settore, che "dalla disamina delle norme emesse, salvo eventuali future modifiche (de iure condendo auspicabili) può affermarsi che numerose saranno le associazioni che per scelta o per impossibilità giuridica, rimarranno estranee alla riforma.

Non ha caso nella rubrica di questo mese "Dalla parte della Legge" viene trattato il tema delle modalità di adeguamento statutario da parte degli enti del terzo settore.

La citata scelta nasce dall'esigenza di fornire al lettore che lo desidera una più ampia panoramica delle questioni sottese alla problematica trattata in questa sede.

Orbene, fatte queste brevi premesse è possibile esaminare l'attuale stato dell'ARI quale associazione iscritta nell'elenco centrale del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Occorre precisare che l'ARI è iscritta non nella categoria A) dell'elenco, dove sono iscritte le strutture nazionali di coordinamento di organizzazioni di volontariato costituite ai sensi della legge 266/1991 e diffuse in più regioni o province autonome; la nostra associazione è iscritta (correttamente) nella categoria B) che ingloba le strutture nazionali di coordinamento di organizzazioni di altra natura purché a componente prevalentemente volontaria e diffuse in più regioni o province autonome.


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PostHeaderIcon L'Editoriale di gennaio 2019

In ossequio alla chiarezza
di Vincenzo Favata, IT9IZY


Non me ne vogliano il lettori se inizio questo mio scritto da un dato assai significativo - dal quale prendo le mosse senza desiderio di critica - e cioè dal fatto che, in questi giorni, si discute sempre meno di progetti concreti e sempre più di un fantomatico e presunto ritardo dell'invio delle schede elettorali per il prossimo referendum.

Per sgombrare il campo da ogni dubbio è sufficiente precisare che l'attuale Consiglio Direttivo si è insediato il 1° aprile 2016 a seguito di regolari votazioni, svolte tra i soci aventi diritto e questo mandato scadrà il 31 marzo 2019.

All'insediamento di questo CDN non risultavano approvati i bilanci dal 2012 e successivi, nonostante la predisposizione degli stessi e la presentazione all'assemblee per l'approvazione; oggi tutti i bilanci sono stati presentati dal CDN ed approvati; gli ultimi due (consuntivo 2017 e preventivo 2018) addirittura nei termini statutari, quest'ultima circostanza  non si verificava da anni.

Possibilmente il CDN, alla data in cui leggerete questo articolo, avrà  approvato il bilancio  preventivo 2019 che è già stato stilato e predisposto.


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