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Il "mio" Autunno
Questa mia poesia, la scrissi anni or sono, sui Colli dell'Oltrepò Pavese, ai primi di Ottobre. Essa rispecchia pure tutti i Colli del bel Piemonte, nonché quelli altrettanto belli dell'Emilia Romagna come pure quelli del Triveneto e quelli delle Prealpi Lombarde.
Il granoturco. Tutto è spannocchiato,
e grani gialli, brillano sull'aia.
I grossi grappoli, di vigna già maturi,
sono nei tini, per trasformarsi in vini.
Nei boschi lì d'intorno, maturan le castagne,
di un bel marrone, che al foco vanno arrosto.
E' il lungo viale, pien di foglie gialle,
per indicare, "l'autunno è già iniziato".
Passeri e corvi, volano nel cielo,
vagan qua e là in cerca di buon cibo.
Il Sole è nel tramonto, e tutto si colora
di rosso vermiglio, "Il cielo è uno scenario".
Sui tetti rossi, vedi i primi fumi,
dai gran camini, s'alzano nel cielo.
Arriva il freddo, e tutto si fa pace.
Là dov'era rumor di cingoli, nei prati.
Le prime nebbie, calano pian piano.
Tutto scompare, tutto van a coprire.
Tutto è nascosto, soltanto ombre e voci
di gente povera, che torna al casolare.
Torna l'autunno, pieno di tristezza,
va a cancellar d'estate, la bellezza.
Franco Angelo Barbieri, I1ONW