- Notice
Tutto quello che avreste voluto chiedere e sapere sulla IARU
Per esistere, i radioamatori devono avere accesso allo spettro delle radiofrequenze; senza di esse, la nostra apparecchiatura radio è come un'auto senza una strada.
Il servizio radioamatoriale ha come obiettivi primari l'autodidattica, l'intercomunicazione e le sperimentazioni tecniche e per raggiungere questi obiettivi, i radioamatori devono avere un ragionevole accesso allo spettro radio dalle LF alle MW.
Dal 1925, l'International Amateur Radio Union (IARU) è il solo «guardiano» e portavoce della comunità mondiale dei radioamatori!
Che cosa è la IARU?
È l'Organizzazione Internazionale delle Associazioni Radio-amatoriali nazionali e comprende 174 Associazioni mondiali come membri (new entries del 2021: Bahrain and Kyrgyzstan). Il suo team è composto interamente da volontari che lavorano a stretto contatto con le sue Associazioni membro.
L'idea di una organizzazione mondiale risale al 1924 quando Hiram Percy Maxim W1AW, Presidente dell'ARRL, invitò i responsabili dei 23 Paesi più attivi ad un incontro informale il giorno 12 marzo 1924 a Parigi per costituire un sodalizio mondiale degli OM.
La nascita verrà formalizzata poi nella primavera del 1925 e nasce quindi la IARU.
Per l'Italia era presente Giulio Salom 1MT (alias I0ACL) dell'ADRI (Associazione Dilettanti Radiotecnici Italiani), che fondendosi con la RCNI (Radio Club Nazionale Italiano), diede vita nel 1927 all'ARI.
Salom I0ACL, Presidente Onorario dell'ARI dal 1982.
L'ARI è membro fondatore ed è tuttora l'unica Associazione Radioamatoriale Italiana riconosciuta dalla IARU stessa.
Nel 1927 la Washington Radiotelegraph Conference definisce le bande di frequenza per i radioamatori e nel 1932 la ITU (International Telecommunication Union) ammette la IARU alla partecipazione al CCIR (poi Settore Radiocomunicazioni).
Da allora la IARU partecipa attivamente ai lavori della ITU, e viene strutturata ad immagine della ITU stessa in tre differenti regioni (la nostra è la Regione 1 Europa-Africa Medio Oriente e Asia Centro-Nord).
La nostra regione comprende ad oggi 102 Associazioni, di cui alcune al momento inattive (Siria e Turkmenistan ad esempio), e comprende una struttura diversificata a seconda dei vari settori dell'attività radioamatoriale stessa.
Vi sono 5 Comitati permanenti (Spectrum and Regulatory Liaison Committee - HF Committee - VHF/UHF/Microwave Committee - EMC Committee - Political Relations Committee).
Ad essi si aggiungono 4 gruppi di lavoro (Working Group) che si preoccupano di gestire le attività ARDF (Amateur Radio Direction Finding), HST (High Speed Telegraphy), STARS (Support for the Amateur Radio Service) e Youth Working Group (YOTA).
Ci sono anche Coordinatori che ricoprono altre aree:
ARSPEX (Amateur Radio Space Exploration) - Emergency Communications - HF beacons - VHF/UHF/Microwave beacon - VHF & Up Contests - IARU Monitoring System - International Programme for Disabled Amateurs - Regulatory Affairs - Satellites.
La Missione della IARU comprende tre principali obiettivi:
1 - Rappresentare i Radioamatori
a) In tutte le riunioni della ITU.
b) Nelle sei Organizzazioni regionali di telecomunicazioni (CEPT per l'Europa).
c) Nelle Commissioni del Parlamento ed Istituzioni europee UEe forum politici che influiscono sulle attività radioamatoriali.
d) Nella ITU World Radiocommunications Conference che si tiene ogni 4 anni (la prossima sarà la WRC-23).
2 - Difendere lo Spettro Radioamatoriale
a) Nel CISPR (Comité international spécial des perturbations radioélectriques) per questioni di EMC (Compatibilità Elettromagnetica).
b) Nell' ETSI (European Telecommunications Standards Institute) e CENELEC (Comité Européen de Normalisation Électrotechnique) per questioni relative alle Standardizzazioni.
c) Monitorando lo Spettro Radioamatoriale da trasmissioni indesiderate con lo IARU-Monitoring System Working Group.
3 - Definire l'attività Radioamatoriale per il XXI secolo
a) Portare nuove leve all'attività.
i. Promozione delle attività radioamatoriali (ARDF-HST-Con-tests-Field Days, etc.).
b) Attrarre i giovani.
i. Programma YOTA (Youngsters On The Air).
ii. Programma Train The Trainer (preparazione di giovani "ambasciatori").
iii. Campi YOTA (Regionali e Subregionali).
iv. DYM (December YOTA Month) e YCP (Youth Contest Program).
v. Supporto ad attività scouts JOTA & Kids Day.
Nei quasi 100 anni di vita la IARU ha ottenuto notevoli successi per l'attività radioamatoriale in termini di ottenimento e difesa dello spettro, giusto per citarne alcuni di essi, si va dal 1947 con l'ottenimento dei 21 MHz, all'ottenimento delle bande WARC nel 1979, l'estensione della banda dei 40 m nel 2003, l'assegnazione globale dei 136 kHz, 472 kHz e 5 MHz e, ultima in ordine di tempo, l'assegnazione dei 50 MHz per tutta la Regione 1 nel 2019.
La IARU è Sector Member nella ITU-D con cui sviluppa manuali e linee guida per le comunicazioni di emergenza; inoltre partecipa attivamente ad altre iniziative, tra cui la creazione di un modello di sviluppo sostenibile intelligente, l'SSDM, che cerca di garantire che le tecnologie dell'informazione e della comunicazione siano utilizzate sia per lo sviluppo sia per la gestione delle catastrofi con l'obiettivo di migliorare la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Collabora ad un programma di formazione per la gestione dello spettro - SMTP, e prepara corsi per presentare le attività radioamatoriali alle Amministrazioni - ARAC, e partecipa ad ogni iniziativa che concerne lo spettro radioamatoriale.
La IARU è presente anche nei principali forum inerenti alle attività di compatibilità elettromagnetica EMC e di standardizzazione in CISPR, CENELEC ed ETSI.
L'inquinamento dello spettro RF è oggi una delle maggiori minacce non solo per le nostre attività, ed ogni azione in tale ambito va pazientemente monitorata per evitare una possibile minaccia alle nostre bande.
Anche nel campo EMC la IARU vanta alcuni importanti successi:
• Inclusione dei requisiti EMC per le luci LED a bassa tensione.
• Nuovi requisiti per gli inverter fotovoltaici.
• Adozione dello standard EN 50561-1 per apparecchi di comunicazione su linea elettrica utilizzati in installazioni a bassa tensione (Power Line Communication PLC), normativa che protegge lo spettro amatoriale da emissioni indesiderate.
• Imposti limiti di emissione per i Tv al Plasma sotto i 30 MHz.
• Create le basi per la prevenzione di emissioni spurie dai sistemi Wireless Power Transfer (WPT and WPT-EV).
• Includere i requisiti per i radioamatori nel database EMC di CISPR.
• Avviare un dibattito sui disturbi da più fonti da nuovi dispositivi.
L'ITU che è l'agenzia specializzata delle Nazioni Unite per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione - ICTs; essa assegna lo spettro radio globale e le orbite satellitari, sviluppa gli standard tecnici che garantiscono la perfetta interconnessione di reti e tecnologie, e si sforza di migliorare l'accesso alle TLC alle comunità svantaggiate di tutto il mondo.
La IARU è stata ammessa ai lavori dell'ITU dal 1932, e in qualità di Sector Member, la IARU partecipa a pieno titolo ai pertinenti Gruppi di Studio e Gruppi di Lavoro ITU-R (WP1A/B WP3L e WP5A).
La IARU è autorizzata a partecipare alle Conferenze Mondiali delle Radiocomunicazioni (WRC) e alle Conferenze Plenipotenziarie, ma va ricordato che solo le Amministrazioni delle Telecomunicazioni degli Stati membri dell'ITU possono presentare proposte e votare in tali conferenze plenarie; quindi, tutti i lavori vanno fatti a monte di esse, nelle riunioni preparatorie.
Mentre in passato nelle WRC si lavorava sulla base della maggioranza dei votanti per accogliere e ratificare una proposta, oggi si cerca di lavorare per consenso unanime, dando maggiore peso politico alle sei Organizzazioni Regionali, che durante gli anni precedenti la Conferenza Mondiale devono arrivare ad una posizione condivisa da tutti gli Stati membri.
Questo ovviamente ha notevolmente complicato i lavori della IARU per poter ottenere risultati per il mondo radioamatoriale in termini di acquisizione, consolidamento e conservazione delle proprie allocazioni; infatti, basta che un solo Stato membro sia contrario per bloccare una proposta.
Per tali motivi la IARU lavora costantemente, partecipando a tutte le riunioni preparatorie sia in ITU ma soprattutto nelle sei Organizzazioni Regionali RTO (APT - Asia e Pacifico, ASMG - Stati Arabi, ATU - Africa, CEPT - Europa, CITEL - Americhe, RCC - Comunità degli Stati Indipendenti (dell'ex Unione Sovietica) ).
Ciascuno degli RTO riconosce la IARU come rappresentante dei servizi amatoriale e amatoriale-satellitare e consente la partecipazione della IARU ai loro incontri.
Come già detto le decisioni alle WRC sono prese per consenso unanime: sarebbe impossibile per i 193 Stati membri dell'ITU raggiungere un consenso su dozzine di difficili questioni tecniche durante una conferenza di quattro settimane; gran parte del lavoro di sviluppo di proposte e posizioni consolidate viene svolto dagli RTO nei mesi e negli anni che precedono una WRC.
Il lavoro di lobby viene fatto consolidando la fiducia dei vari rappresentanti nazionali nei confronti dei delegati IARU presenti, presentando in maniera professionale proposte condivisibili. Un vero "labor limae" che spesso viene affinato soprattutto nei momenti informali davanti ad un caffè, instaurando una conoscenza personale, per questo è richiesta una presenza costante nel tempo da parte di un gruppo di persone preparate.
Tutti i collaboratori della IARU sono dei volontari che svolgono attività di "consulenti esperti" che lavorano insieme in modo coordinato a livello globale per sviluppare la strategia IARU per ogni ITU-WRC (World Radio Conference) e richiedere il supporto delle Autorità di regolamentazione nazionali (attraverso le Associazioni membri nazionali, in Italia la nostra ARI) e quindi coordinare le strategie IARU verso ogni RTO (CEPT per l'Europa) e rispondere ai contributi delle Amministrazioni Nazionali negli RTO e nell'ITU.
Questo con l'obiettivo di ottenere un accordo in ogni RTO prima che si tenga il WRC: «Pensa globalmente – agisci localmente».
È un processo lungo con molti incontri ad ogni livello, nazionale, continentale e mondiale, devono essere preparate centinaia di pagine di documenti con svariate ore di incontri diretti con i rappresentanti membri delle Organizzazioni RTO e ITU oltre che delegazioni di varie Amministrazioni Nazionali, che viene stimata in oltre 20 settimane di meeting ogni anno.
Qual è il futuro delle nostre bande?
La principale minaccia sono sicuramente i problemi di EMC nell'ambiente suburbano, in particolare l'implementazione prossima della tecnologia WPT (Wireless Power Transfer) da adottarsi per la ricarica di veicoli elettrici, ancora in fase di standardizzazione e che la IARU sta seguendo sin dal 2015, con la collaborazione anche di altri Enti come la EBU (European Broadcasting Union).
A tale rischio si affianca la crescente pressione commerciale sullo spettro radioelettrico da parte di altri utenti (applicazioni IMT e IoT).
Da parte del mondo radioamatoriale è evidente purtroppo che dobbiamo effettuare uno sforzo maggiore per attirare nuove leve alle attività radioamatoriali, per garantire una nostra solida presenza anche in futuro.
L'imperativo è quello di cooperare tutti verso un comune obiettivo, evitando frammentazioni interne inutili che servono solo a ridurre la nostra rappresentatività, servono Associazioni Nazionali forti, con iniziative e programmi per attirare nuove persone alle attività radioamatoriali.
Un'unica voce globale forte e unificata per i radioamatori, che è la IARU!
L'ARI essendo l'unica Associazione Italiana membro della IARU, e nella Regione 1 la terza per numero di soci dietro alla tedesca DARC e la inglese RSGB, coopera attivamente partecipando alle riunioni del MiSE a cui siamo invitati, quando vi siano argomenti in agenda che impattano con le nostre attività.
In questi mesi è stato istituito un Gruppo Nazionale per il WRC-23 a cui partecipano vari Enti pubblici e privati, tra cui il MIRFA per la Difesa, la RAI, Mediaset, TIM, Alenia Thales, etc.
L'ARI fa parte attiva di tale gruppo e nel corso dell'ultima riunione di luglio ha presentato un proprio documento con tutte le nostre posizioni sui punti in agenda nei CEPT PT (Project Teams) che ci riguardano in maniera diretta; in particolare le bande sotto eventuale stress sono le bande UHF e MW.
Le modalità di presentazione hanno ricevuto il plauso degli Amministratori per la chiarezza espositiva ed è stato richiesto a tutti i partecipanti di presentare i loro documenti utilizzando la stessa forma, questa cosa seppur in apparenza di poco conto, dà dimostrazione che l'ARI è preparata e attenta su tali questioni.
Si tiene a sottolineare che l'ARI è l'UNICA rappresentante della comunità radioamatoriale italiana in tale consesso per la preparazione di una posizione italiana comune da presentarsi in CEPT in vista dei lavori del prossimo ITU World Radio Conference 2023, per la difesa delle nostre bande.
Tale documento è stato redatto in collaborazione e sinergia con i lavori internazionali svolti da consulenti esperti della IARU, adottando esattamente la politica sopra citata del "Pensare Globalmente ed Agire Localmente".
La forza della IARU, che è l'unica rappresentante radioamatoriale presente attivamente ai meeting ITU e CEPT (per l'Europa), è data dalla forza dell'ARI per l'Italia; per tali motivazioni è importante in maniera direi determinante per il nostro futuro far parte di una'Associazione che ha una rappresentatività seria e concreta nei confronti dei nostri Amministratori.
Ogni radioamatore nel suo piccolo può collaborare per la difesa e salvaguardia del nostro spettro, associandosi all'ARI e collaborare in maniera propositiva con essa sia a livello locale sia nazionale.
Alessandro Carletti, IV3KKW
IARU Region 1 Executive Commitee Member
Socio ARI dal 1999