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PostHeaderIcon L'Editoriale di giugno 2020

L'ARI in ripresa
di Vincenzo Favata, IT9IZY


La nostra Associazione, forte di una ritrovata unità interna e dell'invariata consistenza sociale che la colloca al vertice delle associazioni radioamatoriali, ha affrontato l'attuale crisi sociale provocata dal Coronavirus con tempismo e senza tentennamenti, così come unanimemente riconosciuto.

In questa Fase successiva alla prima, una ripresa delle attività che sia intelligente, deve tener presente i numerosi fattori di rischio e scenari che sono in progress e che guardano con attenzione al prossimo futuro ed a tutto il periodo che verrà, quantomeno sino al 31 dicembre 2020.

La Fase 2 dovrà essere calibrata, al netto di qualunque previsione normativa, rispetto a Fasi di ripresa ulteriori che dovranno essere concepite secondo modulazioni diverse ed a gradi (non disciplinate in atto), ma che non possono ragionevolmente non prevedersi.

Peraltro, la programmazione intelligente della seconda fase, per essere seria e realistica, deve anche valutare il rischio del possibile contagio di ritorno, la necessità della politica del distanziamento sociale e l'insistenza del divieto degli assembramenti, e che un'apertura smodata e totale di tutte le attività ha come ipotesi sul campo, la possibilità di nuove infezioni, che potrebbero verificarsi dopo circa 14 giorni senza soluzione di continuità.


Quindi, solo una Fase 2 di ripresa intelligente, non può che essere ben calibrata e controllata, per valorizzare il periodo di lockdown già fatto, così da evitare nuove chiusure totali che sarebbero esiziali per la salute e per le attività lavorative.


Si deve aver presente la situazione realistica e gli obblighi statutari vigenti che potranno essere disimpegnati con l'ausilio eventuale della tecnologia informatica, posto che il ripresentarsi di eventuali contagi di ritorno non può essere escluso, allo stato, con certezza.

Ovviamente trattasi di scelte emergenziali necessitate dall'attuale pandemia in corso e che saranno poste in essere soltanto se il ripristino dei normali rapporti interpersonali risulterà ulteriormente procrastinato.

Infine, la ripresa della Fase 2 deve avere anche riguardo al numero degli accessi in sede da parte degli addetti ai lavori e degli utenti e ciò giustifica anche la temporanea ripresa soltanto graduale delle attività.

Con l'auspicio di un ritorno veloce alla normalità, che ci consentirà di festeggiare compiutamente la tradizionale ricorrenza del genetliaco di Guglielmo Marconi che è stato un esempio straordinario di innovatore e scienziato. Oggi più di ieri il nostro Paese ha bisogno di tecnologia ed innovazione per risollevare le imprese dall'attuale recessione economica provocata dalla pandemia mondiale.

* Presidente dell'ARI