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PostHeaderIcon L'Editoriale di febbraio 2019

La proposta dell'ARI per l'adattamento alla nuova normativa del Terzo Settore
di Vincenzo Favata, IT9IZY


Sul punto è necessaria una premessa che prende le mosse da quanto scritto su RadioRivista nel mese di marzo del 2018. In detto editoriale precisavo, con riferimento al codice del terzo settore, che "dalla disamina delle norme emesse, salvo eventuali future modifiche (de iure condendo auspicabili) può affermarsi che numerose saranno le associazioni che per scelta o per impossibilità giuridica, rimarranno estranee alla riforma.

Non ha caso nella rubrica di questo mese "Dalla parte della Legge" viene trattato il tema delle modalità di adeguamento statutario da parte degli enti del terzo settore.

La citata scelta nasce dall'esigenza di fornire al lettore che lo desidera una più ampia panoramica delle questioni sottese alla problematica trattata in questa sede.

Orbene, fatte queste brevi premesse è possibile esaminare l'attuale stato dell'ARI quale associazione iscritta nell'elenco centrale del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Occorre precisare che l'ARI è iscritta non nella categoria A) dell'elenco, dove sono iscritte le strutture nazionali di coordinamento di organizzazioni di volontariato costituite ai sensi della legge 266/1991 e diffuse in più regioni o province autonome; la nostra associazione è iscritta (correttamente) nella categoria B) che ingloba le strutture nazionali di coordinamento di organizzazioni di altra natura purché a componente prevalentemente volontaria e diffuse in più regioni o province autonome.


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PostHeaderIcon L'Editoriale di gennaio 2019

In ossequio alla chiarezza
di Vincenzo Favata, IT9IZY


Non me ne vogliano il lettori se inizio questo mio scritto da un dato assai significativo - dal quale prendo le mosse senza desiderio di critica - e cioè dal fatto che, in questi giorni, si discute sempre meno di progetti concreti e sempre più di un fantomatico e presunto ritardo dell'invio delle schede elettorali per il prossimo referendum.

Per sgombrare il campo da ogni dubbio è sufficiente precisare che l'attuale Consiglio Direttivo si è insediato il 1° aprile 2016 a seguito di regolari votazioni, svolte tra i soci aventi diritto e questo mandato scadrà il 31 marzo 2019.

All'insediamento di questo CDN non risultavano approvati i bilanci dal 2012 e successivi, nonostante la predisposizione degli stessi e la presentazione all'assemblee per l'approvazione; oggi tutti i bilanci sono stati presentati dal CDN ed approvati; gli ultimi due (consuntivo 2017 e preventivo 2018) addirittura nei termini statutari, quest'ultima circostanza  non si verificava da anni.

Possibilmente il CDN, alla data in cui leggerete questo articolo, avrà  approvato il bilancio  preventivo 2019 che è già stato stilato e predisposto.


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