Chi conosce bene i Radioamatori, sa che tra le tante attività da noi svolte la più frequente è quella di ascoltare.
Nei nostri corsi, nelle sessioni di formazione dei nuovi OM, lo raccomandiamo sempre: prima di trasmettere, prima di parlare... ascoltate! (d'altronde se ci hanno fatto con 2 orecchie ed una bocca sola, un motivo deve pur esserci...).
Ascoltando veramente, si imparano molte cose. Le nostre radio, le nostre antenne, le nostre onde ci raccontano tante storie: spesso piene di dettagli e consigli tecnici, di informazioni più o meno rilevanti sulle condizioni della “propagazione” e del tempo atmosferico in qualche sperduta località del globo.
La mattina del 17 maggio 2023 però le nostre onde, ed in particolare quelle emesse dal ripetitore IR4J (l'R4alfa posizionato sul Monte Ghebbio nei pressi di Riolo Terme), ci hanno raccontato una storia molto diversa da quelle che siamo abituati a sentire.
Poco prima delle 8, quando da alcune ore le numerose frane avevano già completamente isolato una vasta area tra Riolo Terme e Casola Valsenio, IU4PSZ (Giovanni Bertozzi, residente in quell'area) fa una chiamata di emergenza per cercare di mettersi in contatto con il Centro Operativo Comunale e dare informazioni sulla situazione in tempo reale.
E' l'inizio di una maratona di comunicazioni durata ininterrottamente per 3 giorni, nella quale si sono alternate molte voci di radioamatori insieme ai volontari dei vari enti della Protezione Civile, di Sindaci e vice-Sindaci, fino allo stesso vice-Prefetto di Ravenna.
Chi in quei giorni è rimasto all'ascolto dell'R4alfa, ha però sentito soprattutto voci di donne e di uomini che, nonostante la tensione e la forte emozione che talvolta traspariva dalle loro parole, hanno operato all'unisono in modo straordinario, con competenza, altruismo e soprattutto umanità.
Quelle voci ci hanno raccontato una storia drammatica, per fortuna a lieto fine per le numerose vite salvate. Ci hanno raccontato una delle più belle pagine della storia della Protezione Civile italiana.
Domenica 16 Giugno 2024, a poco più di un anno da quei drammatici eventi alluvionali di portata eccezionale, a quelle voci abbiamo finalmente potuto associare un volto sorridente.
Presso Monte Ghebbio a Riolo Terme, si è tenuta una cerimonia per inaugurare una targa commemorativa per ricordare l'operato dei Radioamatori durante l'emergenza alluvionale.
L'evento ha visto la partecipazione del Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, insieme ai sindaci e amministratori dei comuni di Casola Valsenio, Faenza, Riolo Terme e a numerosi Radioamatori. Durante la cerimonia, sono state conferite targhe di ringraziamento alle sezioni ARI di Ravenna e Imola e sono stati rivolti particolari manifestazioni di gratitudine verso i Radioamatori che hanno operato in quest'area durante l'emergenza, in particolare IU4PUJ, IU4PSZ, IZ4KRE, IK4MTL, IK4FMY.
Il Prefetto di Ravenna, dott. Castrese De Rosa, ha sottolineato durante il suo intervento alla cerimonia e in un post sui social, l’importanza dei radioamatori durante l’emergenza alluvionale, evidenziando il loro ruolo cruciale nel mantenere le comunicazioni tra i Comuni e il Centro Coordinamento Soccorsi istituito in Prefettura. Ha definito i radioamatori una risorsa straordinaria e una componente indispensabile del Sistema di Protezione Civile. Il Prefetto ha ringraziato i radioamatori per aver permesso le comunicazioni quando tutto il resto era interrotto durante quei giorni drammatici.
Il Presidente dell'ARI Alessio Sacchi IZ4EFN, presente alla cerimonia, ha evidenziato come il vero valore aggiunto dei Radioamatori sia nella loro formazione individuale, spesso frutto di anni di studio e di sperimentazione.
Ancora una volta il nostro Servizio ha fatto veramente la differenza tra la vita e la morte.
A chi spesso ci chiede, con genuina meraviglia, “ma con tutte le possibilità di comunicazione che abbiamo oggi, esistono ancora i Radioamatori?” la risposta non può che essere mutuata da un noto spot televisivo: “guarda, se togli il punto di domanda, la frase è prefetta!”
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