Relazione Morale 2023
Alessio Sacchi, IZ4EFN
Con una crescita del 3% di soci, il 2023 mostra come la nostra Associazione sia l’unica che inverta il trend di consensi nel panorama italiano: oltre 11,100 radioamatori autorizzati e 600 Radio Club premiano gli sforzi di un’associazione impegnata a definire il futuro e la diffusione dell’attività nel nostro Paese.
Questo dato ci dice che crescono gli appassionati che scelgono ARI come rappresentante a difesa delle nostre frequenze, che si identificano nei principi e nelle attività che vengono sviluppate, e che vedono in ARI non solo l’orgoglioso rispetto della tradizione, ma anche la consolidata intenzione di progredire nel settore partendo dalla conoscenza. Sono risultati frutto degli sforzi di ristrutturazione dell’Associazione, finalmente visibili, di un approccio critico e di una crescente volontà di esaltare il nostro asset più importante: tutti coloro che a vari livelli si adoperano per uno sviluppo di ARI e della radio su tutte le tematiche e in tutti i territori ove siamo presenti.
Vorrei quindi guardare assieme a voi l’andamento dell’Associazione da tre diversi punti di vista: cosa abbiamo fatto per noi già radioamatori, per chi ancora non ci conosce, e per la macchina associativa
Sviluppo della categoria e dell’attività dei Radioamatori
Prioritaria è stata la costruzione di una stabile relazione con il MIMIT, a partire dal lancio della piattaforma d’informatizzazione per le procedure radioamatoriali avvenuto in giugno: ci siamo attivati con largo anticipo per la revisione delle funzionalità, abbiamo prodotto video tutorial e organizzato webinar con le strutture periferiche dell’Associazione. Parallelamente, con un lavoro durato diversi mesi, abbiamo contribuito alla consultazione per la proposta di revisione del Codice delle Comunicazioni, sottoponendo relazioni e suggerimenti per un semplificato ammodernamento dell’impianto normativo.
Presso il MIMIT, ARI partecipa anche al tavolo di consultazione dei rappresentanti di categoria sugli aspetti di regolamentazione internazionale. Abbiamo contribuito alla preparazione della WRC 23 di Dubai, fornendo anche indicazioni sui temi in agenda quali la protezione della gamma 23 cm in armonia con IARU Regione 1 (conseguendo un successo per i radioamatori al termine della conferenza), e gettando le basi per un futuro coinvolgimento di ARI come componente della delegazione italiana.
L’occasione è stata inoltre propizia per consentire l’avvio della sperimentazione estiva in 70 MHz e aprire il tavolo in merito al rinnovo della stessa per il 2024, nonché per avviare l’iter per nuove sperimentazioni in 160 metri e 40 MHz (proposte poi formalmente inoltrate) e iniziare a discutere le nostre esigenze in previsione di una modifica del PNRF, come solitamente avviene dopo le conferenze WRC.
Grazie a un continuo lavoro di confronto, sono poi state recepite le nostre raccomandazioni per un ammodernamento della lista dei contest previsti per l’uso dei nominativi speciali, immutata da oltre 30 anni. Nel mentre, il dicastero si addentrava nel vivo della riforma organizzativa del Made in Italy, suggerendo da subito la necessità d’incrementare ulteriormente gli sforzi organizzativi per assicurare il tema Radioamatori al centro delle attività dell’amministrazione. Un grande ringraziamento va ai molti che hanno contribuito a rendere di qualità questa interazione, raccomandando altrettanta professionalità nelle interazioni a livello periferico a cura dei Comitati Regionali.
In aumento anche l’attività con IARU, la nostra associazione di riferimento della quale siamo non solo fondatori, ma tra i membri più numerosi e attivi. Oltre al coordinamento a difesa delle bande di frequenza (tra tutte, i 1200 MHz), a marzo abbiamo ospitato l’Executive Commitee IARU Region 1 in occasione della fiera di Montichiari: un’opportunità per rapportarci con il direttivo IARU su molteplici temi di attualità e mandare un segnale di vitalità del radiantismo italiano all’estero. A seguire, i due vicepresidenti (unitamente a Presidente e Segretario Generale da remoto) hanno preso parte alla Conferenza Generale IARU R1 in Serbia, evento chiave per far sempre più parte di un sistema associativo pan-europeo, conoscerne il funzionamento e capire come poterlo utilizzare per lanciare buone pratiche, idee e progetti. In questa occasione, il nostro socio Alessandro Carletti (IV3KKW) è stato riconfermato come membro dell’Executive Committee IARU R1, e ci siamo fatti promotori di una proposta per uniformare il sistema di spedizione delle QSL via Bureau per far fronte ai crescenti costi legati all’IVA e alle tasse doganali, nell’ottica di ridurre per tutti i costi operativi.
Nel 2023 anche il mondo del contesting ha parlato italiano. Grazie a un gruppo di radioamatori anche soci ARI, le Olimpiadi della Radio (WRTC) si sono svolte a Bologna, con concorrenti e simpatizzanti da tutto il mondo. ARI si è impegnata sponsorizzando economicamente l’iscrizione alla competizione dei due team italiani e provvedendo al servizio QSL Bureau per tutte le stazioni partecipanti. Grazie agli organizzatori e ai volontari dell’evento, a cui vanno ampie congratulazioni e ringraziamenti, noi tutti radioamatori italiani ci siamo indubbiamente sentiti orgogliosi del contributo che possiamo dare alla comunità radioamatoriale, e forse ci siamo scoperti più preparati e rilevanti di quanto spesso crediamo di essere. Molto piacevole e costruttivo anche lo spazio a noi dedicato alla giornata inaugurale, dove ho avuto l’onore di presentare agli ospiti internazionali la nostra visione associativa, l’opportunità che abbiamo di evolvere e crescere, ricevendo (per l’Associazione tutta) apprezzamenti e richieste di approfondimento.
Per crescere servono però nuovi strumenti, anche comunicativi e informatici, a supporto di nuove idee e necessità. Da qui l’attivazione di un accordo con Lepida S.c.p.A. per creare una piattaforma che renda disponibili applicazioni dedicate all’Associazione, ai radioamatori e alle loro attività di studio, sperimentazione ed emergenza. In questo ambito si è iniziato a lavorare su una implementazione italiana di AMPR e su un portale di gestione dei sistemi automatici, sono stati creati strumenti a supporto della sperimentazione 70 MHz, e si è avviato un progetto pilota per un sistema di Reverse Beacon Network per le gamme VHF, che ne prevede il monitoraggio tramite ricevitori SDR fornendo una vista centralizzata dei segnali ricevuti dalle postazioni sul territorio, risultando uno strumento di studio della propagazione all’avanguardia e inedito, a cui tutti potranno partecipare anche autocostruendo.
In tema Protezione Civile sono proseguiti attivamente i colloqui con il Dipartimento di Protezione Civile, nella direzione di definire quale possa essere il ruolo di un’associazione come la nostra – presente in tutte le provincie di tutte le regioni – nell’ambito delle comunicazioni alternative di emergenza e della Rete Zamberletti, attività propedeutiche ad azioni concrete nell’anno successivo.
In ambito space, si è iniziato un percorso di confronto e collaborazione con AMSAT Italia, culminato con un piacevole incontro congiunto presso Thales Alenia Space di Torino in novembre.
Il 2023 è stato anche l’anno del centenario dell’Aeronautica Militare, occasione che ci ha visto stringere una piacevole collaborazione con questo ente portando in aria 57 stazioni speciali e 10 stazioni IQ delle nostre Sezioni per un totale di 281,856 collegamenti in 6 continenti. Sempre in tema di diplomi, è stato lanciato il portale dedicato ad uno dei diplomi più importanti curati dalla nostra Associazione, l’Italian Islands Award (IIA), per un approccio più moderno e self service all’attivazione delle isole italiane e alla validazione dei relativi collegamenti.
Far conoscere l’attività dei Radioamatori
A livello territoriale, ARI è sempre stata quasi l’unica associazione seriamente interessata alla formazione, intesa come strumento per farsi conoscere ad altri e per formare nuovi radioamatori. Gli sforzi dei singoli e delle Sezioni, talvolta decisamente eccellenti, sono sempre stati completamente disconnessi l’un l’altro, dunque inefficaci nel creare una offerta formativa ARI di qualità che consolidi le buone pratiche. Nell’ultimo anno ci siamo interrogati più volte sulla necessità di fare rete, fare sistema, dare ancora più valore all’essere Associazione del circuito ARI, dunque socio della rete ARI.
Da qui Generazione Futuro, il primo ambizioso programma per guardare criticamente al problema: per unire le forze, trovare una soluzione efficace e di lungo corso, coinvolgendo quante più eccellenze, di oggi e di domani, siano pronte a dare un contributo. Generazione Futuro si è posto infatti il problema di comprendere quale sia il processo di avvicinamento all’attività del Radioamatore per qualcuno che ancora non ne sia parte. Sappiamo quale ruolo fondamentale giochino oggi i social network: abbiamo deciso di investirvi, rinnovando progressivamente la nostra presenza, incrementando i followers anche a tre zeri in pochi mesi. Sempre meno incisiva, purtroppo, è la nostra presenza fisica sul territorio: il 90% dei nuovi aspiranti radioamatori riportano di non essere a conoscenza che esistesse ARI – dato su cui tutti dobbiamo tristemente riflettere.
Un gruppo di lavoro nazionale coordinato da Paolo Cavicchioli (I5PVA) ha iniziato a confrontarsi su come mettere in pratica i pilastri di Generazione Futuro: dialogando, coinvolgendo persone già esperte sul territorio (spesso conoscendosi per la prima volta) e realizzando un questionario per tutta l’Associazione per identificare eccellenze e debolezze. Si tratta di azioni propedeutiche a tavoli più serrati, dove ARI Nazionale si preoccupi di cosa occorra al territorio per avere successo. Parlo ad esempio di finanziare campagne pubblicitarie per farci conoscere a beneficio di tutte le Sezioni, della revisione e ristampa degli opuscoli informativi, di agevolazioni economiche per soci under 25, e molte altre iniziative che, facendo rete, emergeranno sicuramente.
Tuttavia non si diventa radioamatori semplicemente conseguendo la patente con un buon corso. Formazione è anche coltivare gli interessi da quel momento in avanti. Per questo motivo Generazione Futuro ha preso la forma di una grande tavola rotonda tra tutti gli attori ARI che guardano alla diffusione dell’attività radioamatoriale, perché siano a conoscenza delle iniziative e le possano sfruttare opportunamente. Penso alla partecipazione di ARI al campo AGESCI San Giorgio 2023 tenutosi a Milano, per il quale Generazione Futuro ha prodotto una nuova brochure informativa destinata ai capi scout, oppure alla partecipazione di quattro ragazzi allo YOTA Summer Camp in Ungheria coordinato dalla IARU. Se facciamo rete, Generazione Futuro potrà essere lo strumento che per definizione collega ogni nuovo arrivato a un buon corso, e un buon corso al gruppo di radioamatori più idoneo in ARI per coinvolgerlo. E così via.
Questa formula si è dimostrata vincente anche in ottobre, quando la visionaria Sezione ARI di Roma ha preso parte a Maker Faire Rome - The European Edition con un’impeccabile organizzazione, coinvolgendo ARI e soprattutto gli attori di Generazione Futuro per una buona riuscita dell’evento sotto ogni punto di vista. Risultato: esperimenti educativi apprezzati, premiati come miglior stand della fiera, moltissimo traffico di persone interessate, ritrovato spirito collaborativo tra soci di diversa esperienza anche associativa. Finalmente ARI a una fiera per non-radioamatori, per farci conoscere da un target diverso ma con moltissimi punti in comune. Anche in questo caso nuovo materiale specifico a cura di Generazione Futuro – un’inedita brochure dal titolo Radioamatori, i primi makers della storia! a disposizione per altre iniziative sul territorio, e soprattutto un front desk a cura del team YOTA Italia per allineare età e messaggio ai partecipanti all’evento. Un’esigenza, quest’ultima, maturata dalla stessa Sezione di Roma in fase di programmazione, su cui tutti dovremmo riflettere nell’interrogarci su come coinvolgere i più giovani, dare continuità alle nostre passioni, e creare la futura classe dirigente dell’Associazione.
Il funzionamento dell’Associazione
Tutto quanto realizzato per i Radioamatori e per quelli che ancora non sanno di volerlo essere, si fonda su un’Associazione solida, operativa ed efficiente.
Punto chiave è il dialogo, a tutti i livelli. Questo è forse il primo motivo per cui si è partecipato a tre degli eventi fieristici più rilevanti del settore con ottima interazione con soci e dirigenti locali per comprendere le esigenze sul territorio e conoscersi meglio.
Quattro i momenti di confronto plenario: una Conferenza Organizzativa sul Terzo Settore, un incontro con i Comitati Regionali su Terzo Settore e chiusura Ediradio, due Assemblee Generali. Questi eventi richiedono molto lavoro a supporto, e plasmano la piattaforma associativa su cui si basa tutto quanto facciamo per rendere possibile un avanzamento dell’Associazione stessa. Diverse le modifiche di regolamento: dalla possibilità per le Sezioni di costituire gruppi territoriali per fronteggiare meglio l’inevitabile consolidamento degli sforzi sul territorio, alla rimozione del vincolo d’iscrizione nella propria Regione per gli appartenenti al Radio Club, tipicamente corsisti alla primissima interazione con la radio e con ARI.
L’assemblea ha anche nominato una commissione di revisione del regolamento: sulla scia di quanto già predisposto dal CDN siglando un protocollo di intesa con CSVnet a valenza nazionale e incontrando la Prefettura di Milano (nostro ente tutorio), la commissione ha l’obiettivo di definire le caratteristiche di un ETS affinché sia riconosciuto da ARI, Sezione o Comitato Regionale, ponendo definitiva soluzione alle varie problematiche connesse alla Riforma del Terzo Settore che stanno interessando le nostre strutture periferiche. Va infatti ricordato che le nostre realtà locali (Sezioni e Comitati Regionali), così come definite dallo Statuto e ai sensi delle leggi vigenti, sono comunque Associazioni non riconosciute, ovvero organismi autonomi ma non indipendenti, che devono essere regolati mediante norme in armonia con lo Statuto stesso, che esse decidano o meno di aderire al RUNTS.
A dicembre il CDN ha voluto consultare un’ultima volta l’Assemblea confermando l’intenzione di far convergere le attività commerciali di ARI all’interno di ARI stessa, liquidando Ediradio: operazione attesa da molti anni e che complicherà ulteriormente la pianificazione e gestione in consolidamento nel 2024, per poi stabilizzarsi su un assetto più semplice e trasparente.
Si tratta di iniziative non più rimandabili che vanno nella direzione di aggiornare la nostra Associazione per metterla al passo con la normativa e in grado di funzionare bene e con minori costi sia sul territorio che a livello centrale.
Proprio la riduzione dei costi è stato uno dei punti di analisi e pianificazione più sentiti. Ciò significa in realtà investire meglio in ciò che si fa: se il bilancio 2022 si chiuse con un avanzo di gestione di 11,269 euro, quello 2023 si chiude con un attivo ben inferiore, perché si sono fatte più cose e si è cercato di impiegare meglio le risorse disponibili, per diventare più efficienti. Sono state messe in atto azioni di revisione dei contratti fornitori e sono state avviate azioni di recupero crediti come quelli derivanti dal contenzioso con l’ultimo Segretario Amministrativo.
Lo stesso si può dire per la revisione del gestionale soci, progetto iniziato nel 2023 che continuerà l’anno successivo, volto a ridurre le operazioni manuali e automatizzare le procedure, risparmiando tempo di gestione e migliorando la possibilità di erogare i servizi al corpo sociale, come la possibilità di iscriversi direttamente online.
Ancora scarsa la partecipazione dei Presidenti di Comitato Regionale al CDN, con sole tre presenze. Proficuo il confronto con il collegio dei Sindaci, sempre nel rispetto dei ruoli. Fondamentale il ruolo dei coordinatori di settore e relativi manager, ai quali va un sentito ringraziamento per la passione, l’impegno e la disponibilità dimostrate.
La nuova gestione di RadioRivista si sta muovendo nella continuità delle risorse tecniche ed editoriali che hanno maturato una solida esperienza, ma introducendo una nuova veste grafica e un’impostazione editoriale che risponde alle rinnovate esigenze di fruibilità dei contenuti. Affiancare la versione digitale a quella cartacea ha richiesto un’ulteriore revisione delle modalità d’impaginazione e degli strumenti necessari. Anche il bilanciamento degli articoli tra associativi, tecnici e rubriche ha cercato di premiare l’innovazione e gli stimoli per le nuove generazioni che approcciano il nostro mondo, sfruttando al contempo la sinergia con il sito istituzionale per la pubblicazione dei regolamenti dei diplomi e le classifiche dei contest che hanno un ciclo di vita più breve. Rinnovata attenzione è stata posta alle tempistiche di pubblicazione, che ora garantiscono a RR la disponibilità online alla mezzanotte del primo di ogni mese, e contemporaneamente la consegna alle Poste con almeno 10 giorni di anticipo per la spedizione.
Si è anche potenziato il dialogo tra il CDN e i soci tramite la rubrica Filo diretto che ogni mese cerca di aggiornare in tempo reale su quanto l’Associazione stia facendo e sui risultati di volta in volta ottenuti.
L’anno 2023 ci ha dato una rivista più bella, più vicina ai soci e speriamo più stimolante da leggere sia in versione cartacea che sul nostro tablet, e ci mostrato che siamo sempre più pronti a fare rete, con un’Associazione nazionale che può adoperarsi come ente di coordinamento per il successo della categoria e delle associazioni aderenti.
Ham radio is not dead - ci stiamo velocemente accorgendo di quello che siamo in grado di fare.
* Presidente dell'ARI