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Basta una parola. Per tutelarci
di Gabriele Villa, I2VGW
Della serie: diamo a Cesare ciò che è di Cesare io comincio subito a dare a Pierluigi (Poggi), IW4BLG, ciò che è di Pierluigi (Poggi), IW4BLG. L'idea insomma è stata sua e a lui va riconosciuto ogni merito se questa iniziativa andrà in porto. Osservatore attento dell'evoluzione della nostra specie, specie della specie radioamatoriale, fra le penne più eccellenti e tecnicamente preparate della nostra RadioRivista, Pierluigi mi ha sottoposto una proposta decisamente intrigante.
Lui la sintetizza e la spiega nelle righe che seguono, io, in questo editoriale e con questo editoriale la lancio in orbita perché, auspice tutto il CDN, questa proposta venga supportata, in ogni dove e in ogni circostanza, dal maggior numero di radioamatori possibile.
Badate bene che ho scritto dal maggior numero di radioamatori possibile e non solo e necessariamente di soci ARI. Già, perché sostenere questa proposta, diffonderla, ritweettarla, instagrammarla, facebookarla e scusatemi per questa serie azzardata di neologismi, significa diffondere e supportare noi stessi e la nostra passione.
Perché la proposta è quella di adottare una parola, la nostra parola d'ordine e di riconoscimento: la parola Radioamatore. Accettare la sfida, o meglio la proposta della popolarizzazione del nostro vocabolo preferito, il vocabolo che ci identifica, costa ben poco, anzi non costa nulla.
E' sufficiente fare esattamente ciò che Pierluigi ha fatto come apripista e come ho fatto io come "sostenitore" ovvero supporter di una parola che è già stata adottata. E più sostenitori saremo e diventeremo più ci faremo conoscere. Sì, anche in questo modo. Supportare la parola "Radioamatore" è più facile che fare un Qso, specie in questi tempi di propagazione avara.
Lo spiega Pierluigi nelle righe che seguono e lo confermo io che, in pochi minuti ho raggiunto l'obiettivo: mi sono collegato al sito ladante.it, sono entrato nella comunità o meglio nel social network Beatrice per la difesa e la conoscenza della lingua italiana.
Ho sfogliato, come da prassi, uno dei più celebri vocabolari della nostra lingua, il "Devoto-Oli". In cui, come si spiega sul sito "Dal lemmario completo, aggiornato all'edizione, sono state espunte le parole di base (poco meno di 10.000: sono comprese in questo elenco anche le parole grammaticali), i forestierismi, i regionalismi e i toponimi, le parole volgari.
La lista così ottenuta rappresenta la traccia della lingua italiana nel suo insieme: la grande varietà di scelta consente all'utente di spaziare lungo i vari assi del repertorio e di selezionare per il gioco proposto dalla Dante Alighieri sia parole che circolano ormai poco, e delle quali sente la mancanza, sia parole nuove, che lo colpiscono per la loro utilità, sia parole tecniche, alle quali è legato per lavoro o interessi personali".
Ho scelto la mia (nostra) parola come sostenitore ho accettato le uniche due regole comportamentali imposte: "Mi impegno ad usare la parola scelta tutte le volte che se ne presenterà l'occasione" e "Mi impegno a segnalare su questo sito i casi in cui la parola viene usata in modo non adeguato".
Ho scelto la citazione più suggestiva in cui compare la parola radioamatore e nello specifico ho citato la frase, a me particolarmente cara, di Ambrogio Fogar: "...I radioamatori sono le ombre amiche dei viaggiatori di mare. Le voci e la vita che continuano chissà dove..". E voilà eccomi a ricevere "Il benvenuto su Beatrice, il social network della lingua italiana.
Qui potrai scegliere e custodire le parole dell'italiano. Potrai invitare i tuoi amici a diventarne sostenitori e sostenere a tua volta quelle scelte da altri. Hai a disposizione una bacheca personale per pubblicare testi, immagini e link relativi alle parole e alle canzoni che avrai scelto. In questo modo sarà facile diffondere in rete iniziative, progetti, obiettivi e idee".
Come vedete un'opportunità stuzzicante per valorizzare la nostra passione, farla comprendere meglio, tutelarla e festeggiare anche con questa adozione i primi 90 dell'ARI!
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