There are no translations available. Pochi giorni fa, sfogliando un quotidiano locale, mi colpì un articolo che parlava di un radioamatore e della sua disavventura. Così porsi più attenzione allo scritto, ma suscitò in me alcune riflessioni. Un radioamatore di 84 anni, per fare manutenzione alla sua antenna, ha avuto un problema di rottura di corda e, staccandosi dal traliccio, è rimasto sospeso nel vuoto per quasi due ore. Fortunatamente è stato salvato dai pompieri, intervenuti a toglierlo dalla posizione drammatica in cui si trovava.
Gli incidenti di questa natura, sono all’ordine del giorno, ma essendo un signore di età avanzata le critiche non sono mancate. Ho sentito discussioni in radio, tanti pareri, basati su diatribe verbali e logorroiche per trascorrere tempo. Alcuni di questi pareri mi hanno fatto male. Molti ridevano e criticavano, facendo apprezzamenti molto pesanti nei confronti del malcapitato collega. E' ovvio che alla veneranda età di 84 anni non si dovrebbe salire sui tetti e tantomeno sui tralicci, altrimenti ti prendi di ‘vecchio rimbambito’ con altri attributi. Le chiacchiere in radio mi hanno fatto riflettere, ma neppure condannare il vetusto uomo che voleva far da solo questo serio lavoro di manutenzione. Penso ai motivi che lo hanno spinto a salire lassù. Credo che capiscano coloro che non possono far fronte alle necessità, non sapendo dove rivolgersi, per essere aiutati. Attualmente trovare tecnici o manutentori di impianti radioamatoriali è difficile; coloro che si dedicano a quel lavoro di competenza e pericolosità sono rari e i costi per l’intervento non sono da sottovalutare.
Cosa fare allora? Cessare l’attività o cercare di arrangiarsi con questi risultati? Ripeto, mi hanno amareggiato quelle critiche insensate, non pensando ai motivi che sono alla base di quel gesto azzardato. Forse mi sono sentito anch’io un colpevole; quando in passato avevo l’antenna bloccata a causa del rotore, essendo non vedente, salivo sul traliccio di notte per evitare le critiche della gente, che non avrebbe capito quel gesto se fossi caduto. Ero preso dall’hobby come l’ottantenne, le passioni non si possono reprimere, altrimenti non si comprendono i comportamenti di grandi amori, e di coloro che salgono sulle vette dei monti, oppure i naviganti che solcano i mari in solitaria. E altre passioni che fanno sorridere per le loro gloriose imprese. Questo passionista esploratore dell’etere cosa doveva fare? La passione è stata un input, qualcosa d’irreprimibile; fortunatamente l’episodio non ha avuto infausti epiloghi, grazie alla buona sorte. Non conosco questo OM, ma se lo incontrassi non direi niente sull’accaduto, anzi lo abbraccerei, sapendo che avrebbe bisogno di essere capito e non deriso.
Paolo, I5GWO
There are no translations available. Buongiorno Gabriele, sono Francesco IZ0ABD, scrivo a titolo personale anche se da metà Luglio sono il Presidente di ARI Perugia. Ho letto con profonda ammirazione il tuo editoriale di Ottobre.
Mi trovo veramente d'accordo con le tue parole ed il riferimento a K1JT è quanto di più azzeccato ci possa essere. Anche io lavoro in Università (ma mai arriverò al Nobel) e la condivisione è la base del progresso scientifico, siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Detto questo proprio oggi sto dibattendo con un gruppo di OM su cosa sia fare QSO, perché per alcuni è necessario usare il proprio udito, quindi i modi digitali non danno diritto di chiamarsi radioamatori. Ma lasciamo perdere, purtroppo di persone oramai disposte a sperimentare nuove cose ce ne sono poche, ma spero di sbagliarmi. Per questo apprezzo ancora di più lo spirito del tuo editoriale (e proprio ieri ho inviato un articolo relativo al Field Day di inizio Settembre) e vorrei solo segnalarti un'iniziativa che ho fortemente voluto nella nostra Sezione. Le ho volute chiamare "Serate ARI", ma altro non sono che una serie di incontri, in Sezione, dove a turno si alternano vari OM per tenere dei miniseminari. Abbiamo iniziato a Settembre, ne abbiamo già fatti 3 e altri ne arriveranno. Stiamo provando anche a fare lo streaming via Facebook, ma abbiamo qualche problema di banda in upload e non viene sempre bene. Ma cerchiamo di aprirci agli altri, di condividere, e i temi sono i più disparati.Ti allego le locandine che ho preparato, tanto per condividere. Grazie per l'attenzione e buon lavoro.
73 de
Francesco, IZ0ABD
There are no translations available. Buongiorno, innanzi tutto mi presento: mi chiamo Franz Falanga, sono un antico dinosauro, il mio nominativo è I3FFE ex I7FFE e sono uno dei padri fondatori, per l'esattezza il numero 4, dell'IQRP CLUB.
Ogni tanto leggo su RR degli articoli sul QRP dove qualche volta sono immeritatamente citato. Assai ringrazio chi mi cita civilmente. Ciò detto, vi spiego il perché sto scrivendo a RR, con la speranza che pubblichi questa mia lettera. Assisto alla proliferazione di molti Club QRP, assisto a deliziose diatribe tra i vari Club. Spesso viene citato anche il GRP CLUB. Ebbene, sia ben chiaro che non sono interessato a queste discussioni, a queste continue lotte fratricide, a, queste ridicole puntualizzazioni.
Sono argomenti ai quali non sono appassionato. Vi dirò di più, se in Italia nascessero altri dieci, venti, cinquanta, cento Club di appassionati delle trasmissioni a bassa potenza ne sarei felicissimo. Questo l'antefatto. Ora una mia considerazione. La prima è che sono arciconvinto che le trasmissioni a bassa potenza siano il futuro del radiantismo. Alla luce di quanto ho detto, consiglio caldamente a chi sarà così gentile da leggermi, la lettura dell'aureo libro "LA DECRESCITA SERENA" editore Bollati Boringhieri di Serge Latouche. Non ho altro da aggiungere, e, come diceva il mitico Totò, "abbiamo detto tutto". Vi auguro tutto quello che volete.
73 de Franz Falanga, I3FFE/IQRP#4
There are no translations available. Caro Gabriele I2VGW, quando devo preparare una qsl vado in caccia sui vari siti QRZ, Ham call etc. dei dati dell’OM collegato, soprattutto se la stazione è rara. E noto che molti altri radioamatori sia italiani sia stranieri, sono fermamente convinti come me che la qsl è l’ultima cortesia di un qso. Io aggiungo che è anche un obbligo inviare una qsl di conferma, perché solo così, secondo il vero Ham Spirit, il collegamento si intende concluso. “Verba volant, scripta manent” ci hanno insegnato. Ma ai giorni nostri, non tutti la pensano così. Che poi dalle qsl cartacee si stia passando a quelle elettroniche “Certificate” come LOTW e EQSL AG, è l’ulteriore conferma della obbligatorietà della qsl.
Io mando le mie qsl a tutti via Bureau o dirette a seconda delle richieste, e comunque faccio l’upload a LOTW, CLUBLOG ed EQSL. Non ho ancora chiesto diplomi e non so se utilizzerò le conferme elettroniche, comunque carico i detti siti per fare una cortesia a chi mi ha contattato. Ciò significa che chi mi conferma via LOTW ed EQSL si vedrà arrivare comunque una mia qsl cartacea da me spedita. Spero, mi auguro, e chiedo a tutti di confermarmi almeno via Bureau o, se non sono in grado, almeno di attivarsi con LOTW per avere la sicurezza dell’avvenuto qso. Sempre scorrendo le varie pagine web dei callbook on line citati, (ma anche ascoltando svariati qso e leggendo taluni blog e chat) ho notato che, purtroppo, c’è una categoria sempre più vasta di OM, male o per niente consigliati, che non vuole saperne di QSL, che fa i qso solo per farli, per propria personale e solitaria gratificazione, senza preoccuparsi che il corrispondente, almeno per rispetto, meriterebbe altrettanta gratificazione di vedersi confermato il collegamento, il quadratone, la provincia, lo Stato non fosse altro che per ottenere soddisfazione completando il meritato diploma.
73 de Claudio Caldognetto, IK3MLF - Padova
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