Considerazioni di fine anno
di Vincenzo Favata, IT9IZY
Un gruppo di giovani che si riunisce per liberare la propria creatività e la propria solidarietà, un edificio abbandonato che torna a nuova vita. E' questa l'anima dell'ARI, una struttura, fino a qualche anno addietro, dilaniata da lotte interne, oggi trasformata in un gruppo coeso e proiettato verso il futuro.
Sono trascorsi alcuni anni da quando, dopo numerose controversie legali, tutte brillantemente affrontate e concluse con la vittoria della nostra Associazione in tutti i gradi di giudizio, l'attuale gruppo dirigente, invariato nei suoi componenti di vertice, ha avuto il privilegio di dirigere la nostra Associazione, senza tentennamenti, verso porti sicuri, consentendo, al contempo, a tutte le componenti associative di manifestare liberamente le esigenze peculiari di ognuna di esse. Ovviamente, le transizioni in avanti sono state realizzate nel pieno rispetto del vigente Statuto e nei limiti consentiti dalla legge e senza opposizioni.
Appare opportuno evidenziare anche che, ormai da tempo, i bilanci sociali (che devono essere puntualmente approvati e pedissequamente trasmessi alla Prefettura di Milano stante che la nostra è un'Associazione riconosciuta legalmente - unica tra quelle radioamatoriali operanti su tutto il territorio nazionale -), vengono ormai da anni regolarmente approvati, nei termini previsti dallo Statuto, dall'assemblea composta dai rappresentanti dei Comitati Regionali. Queste approvazioni tempestive e nel rispetto delle norme sono un risultato, non di poco conto ed il frutto di un obbiettivo perseguito e raggiunto non senza difficoltà; ricordo a me stesso che in passato si è arrivati ad approvazioni pluriennali poste in essere quale ultimo rimedio ad anni di mancate approvazioni per i motivi più disparati alcune volte fumosi ed incomprensibili.
Quando questo editoriale sarà pubblicato, nel mese di novembre, potremo guardare alle nostre spalle con una soddisfazione particolare e prendere pienamente atto che la nostra ARI ha superato tutte le difficoltà esterne ed interne e guarda al futuro con un numero invariato di soci.
Anche questo è un risultato non da poco ed in controtendenza con i numeri delle Associazioni consorelle europee. Ovviamente il merito dei risultati odierni non è dello scrivente, l'aiuto di tutti coloro che hanno fornito il loro contributo negli organi associativi e la concordia dei soci sono stati essenziali per il raggiungimento dei risultati odierni.
*Presidente dell'ARI