ARI (Associazione Radioamatori Italiani)
di Vincenzo Favata, IT9IZY
Mi accingo a scrivere questo editoriale per esplicitare e puntualizzare ai Soci l'attuale assetto associativo alla luce delle recenti modifiche regolamentari, così come approvate nella recente AGO tenutasi in conferenza telematica. Mi prefiggo di chiarire - e spero ovviamente di riuscirci senza la necessità di ritornare ad occuparmi dell'argomento - le problematiche sollevate da alcuni appartenenti alla nostra Associazione sia a livello sezionale sia nei consessi regionali.
Così come ogni socio può agevolmente verificare, la normativa statale che riguarda direttamente le associazioni, ha subito negli anni - quelle che riguardano il nostro sodalizio sono tante - modifiche sostanziali e articolate.
Dalle poche e scarne norme del Codice Civile, basate sulla dottrina prevalente all'epoca che considerava fondamentale la libertà associativa con la conseguente limitazione dei controlli statali, siamo passati alla complessa e dettagliata disciplina del "Terzo Settore".
Il nostro sodalizio non poteva non raccogliere le indicazioni del Legislatore e nell'ultima Assemblea Generale Ordinaria sono state approvate norme regolamentari che consentono formalmente, alle nostre realtà locali, la possibilità - non l'obbligo - di mantenere l'operatività nel settore della Protezione Civile, così come regolamentata dalla nuova normativa.
L'adeguamento - l'unico allo stato possibile, attesi i quorum e le modalità richiesti dallo Statuto vigente per modifiche più significative - è stato realizzato con l'integrazione del regolamento ed approvato con un'ampia maggioranza.
Molto è stato fatto in questo ambito che manifesta le due anime dell'ARI e molto rimane da fare, chi conosce la nostra realtà associativa ed i suoi trascorsi è perfettamente conscio che si è fatto un notevole passo avanti verso il necessario ammodernamento richiesto dalle significative modifiche alla materia, apportate delle normative sopravvenute.
L'approvazione del nuovo regolamento non può che essere valutata positivamente e non possono e non devono esserci dubbi sulla positività di quanto è stato fatto per adeguare la nostra Associazione ai nuovi tempi che incalzano.
Peraltro, non v'è alcun dubbio e non vi deve essere alcun sospetto che le nuove possibilità nascenti dal regolamento possano nuocere all'ARI, che mantiene allo stato il suo assetto originario e nessuna delle modifiche regolamentari approvate può legittimamente intaccare la struttura esistente della nostra Associazione.
Naturalmente il disimpegno delle varie esigenze locali nel campo della Protezione Civile non tocca né può incidere sulle attività proprie dell'Associazione, così come non può modificare lo scopo dell'ARI che rimane quello previsto dallo Statuto.
Nella speranza di essere stato di aiuto per la miglior comprensione delle tematiche trattate, invito tutti i soci a manifestare eventuali dubbi sul tema in modo pacato e con la necessaria signorilità che caratterizza il radioamatore.
* Presidente dell'ARI