L'Editoriale di Dicembre
Decisioni che non si prendono a cuor leggero
Il Consiglio Direttivo Nazionale
Era il 17 ottobre 2003 quando il Consiglio Direttivo dell’ARI composto da Alberti (I1ANP), Ambrosi (I2MQP), Manenti (IS0RUH), Marino (IT9ZGY), Ortona (I1BYH), Sabbadini (I2SG), Sanna (I0SNY) e Simoncini (IV3FSG) deliberava di portare la quota sociale a 72,00 euro. Nel frattempo molti di quei Consiglieri sono mancati, gli altri non si interessano più alla vita associativa e l’ARI ha avuto sei diversi Presidenti. L’Associazione ha dovuto traslocare di Sede e dei dipendenti che allora lavoravano in Segreteria Generale è rimasta solo un’impiegata. Nel 2004 spedire una lettera prioritaria costava 0,60 euro, oggi 2,80 euro; un litro di benzina 1,047 euro e oggi 1,579 euro.
Sono trascorsi sedici anni senza che venisse aumentata la quota associativa, anche se il coefficiente di rivalutazione ISTAT per il periodo 2003-19 è 24%. Questo “miracolo” è stato reso possibile solo grazie a rigidi contenimenti dei costi e, negli ultimi anni, ricorrendo agli accantonamenti.
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